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Autonomia speciale, 50 anni dopo. Kaswalder: "È tempo di mettere mano allo Statuto"

Il occasione del 50esimo dell'autonomia regionale, il presidente del consiglio provinciale trentino sostiene la modifica dello statuto speciale

Il 31 agosto l’autonomia speciale del Trentino Alto Adige compirà 50 anni. Quel giorno del 1972 l’allora presidente della Repubblica Giovanni Leone firmò il decreto che conteneva il testo del nuovo Statuto. “Cinquant’anni dopo è maturo il tempo di metterci mano. Per immaginarne una terza versione occorre però una forte condivisione fra Trento e Bolzano”. Così il presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder è intervenuto mercoledì 23 febbraio durante la presentazione del programma di manifestazioni per il 50° del secondo statuto di autonomia.

Il primo passo sarebbe aprire una fase di studio e approfondimento attraverso un tavolo di lavoro congiunto, a carattere regionale. “Non è facile, ma intendo cercare di promuoverlo: la sfida è quella di raccordare gli ottimi progetti a suo tempo elaborati dai due territori autonomi che non sono mai stati assemblati tra loro". Detto fatto: giovedì 24 febbraio Kaswalder ha avanzato la sua proposta ai colleghi Rita Mattei (presidente del Consiglio provinciale di Bolzano) e Josef Noggler (presidente del Consiglio regionale).

Le iniziative per il 50esimo

Tre i temi fondamentali voluti dalla presidenza al centro delle iniziative per il 50esimo dell’autonomia speciale: il recupero della memoria storica, la proiezione verso il futuro e il coinvolgimento dei giovani nella trasmissione di un’idea di autonomia responsabile.

Da inizio anno tremila studentesse e studenti, dalle primarie alle secondarie, si stanno misurando con la realtà storica e istituzionale dell’autonomia speciale. Fino a maggio sono programmate a cadenza giornaliera videoconferenze tra gli studenti e i consiglieri provinciali.

Nell’atrio di palazzo Trentini la presidenza promuoverà inoltre una rassegna fotografica d’autore, sullo sviluppo dell’autonomia trentina dalle origini nel 1946 fino alla quietanza liberatoria che nel 1992 chiuse la vertenza altoatesina. “Un modo per rendere visibile e fruibile da tutti l’immagine di un Trentino che ha saputo autogovernarsi e governare il proprio sviluppo autonomo”, ha detto Kaswalder.

Infine per l’occasione, il Consiglio provinciale ha digitalizzato tutti i resoconti verbali delle sedute consiliari svoltesi e i disegni di legge dal 1972 a oggi. “Lì dentro c’è tutto il patrimonio di idee, opinioni, proposte di cui si sostanzia il cosiddetto potere legislativo dell’autonomia speciale”, ha spiegato il presidente. Il materiale sarà consultabile anche per parole chiave e costituirà una banca dati accessibile a chiunque voglia studiare aspetti della storia autonomistica.

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