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Bar e ristoranti: il Trentino anticipa la ripartenza

Da lunedì 19 aprile potranno lavorare negli spazi all’aperto fino alle ore 18.00

Il Trentino anticipa la ripartenza di bar e ristoranti che da lunedì 19 aprile potranno offrire i propri servizi di ristorazione, negli spazi all’aperto, fino alle 18. Lo hanno annunciato, nel pomeriggio di venerdì 16 aprile, il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti e l’assessore al commercio e turismo, Roberto Failoni. «È un segnale di speranza per il futuro» hanno detto entrambi «nei confronti di una categoria fra le più colpite dagli effetti economici causati dalla pandemia». L'apertura del servizio negli spazi esterni non cambia le regole attualmente in vigore per la ristorazione, ma si va ad aggiungere. Restano dunque consentiti i servizi di ristorazione attualmente in essere, anche interni ai locali, come quelli sostitutivi di mensa.

Il presidente ha poi spiegato che la decisione presa venerdì 16 aprile, che sarà formalizzata a breve con un’apposita delibera, trova sostegno giuridico nella legge provinciale 3 del 2020, mai impugnata dal Governo nazionale, che prevedeva, in caso la situazione epidemiologica lo consentisse, di poter riaprire determinate attività. «I dati di oggi» ha chiarito il presidente «ci dicono che abbiamo un Rt, in continuo calo, pari a 0,69 ed un'incidenza che si attesta a 120 casi ogni 100 mila abitanti. Sono dati da zona gialla ma sappiamo che per effetto di quanto stabilito a livello nazionale restiamo in zona arancione, almeno per la prossima settimana. Tuttavia, dopo aver sentito il parere scientifico della nostra Azienda provinciale per i servizi sanitari, che ci ha dato il proprio via libera, abbiamo preso in autonomia questa decisione, anticipando quindi l'uscita ufficiale dalla zona arancione per alcune delle attività che stanno soffrendo particolarmente».

Come ha spiegato l'assessore al commercio e turismo, Roberto Failoni, che in giornata ha incontrato i rappresentati delle categorie interessate alle riaperture, rimane la regola del limite delle quattro persone per tavolo, salvo non si tratti di conviventi. Negli spazi interni dei locali potranno continuare a sedersi i clienti che già adesso usufruiscono del servizio di buono pasto o di mensa aziendale. «Ci sono linee guida semplici e facilmente attuabili» ha rassicurato Failoni «e per quanto riguarda i locali che non hanno lo spazio all'aperto o non hanno fatto richiesta di plateatico al proprio Comune, abbiamo sollecitato il Consorzio dei Comuni affinché le amministrazioni vengano incontro rapidamente alle esigenze degli esercenti».

«La graduale discesa dell’Rt, dell’incidenza e dei ricoveri» ha spiegato il dottor Antonio Ferro di Apss «ci permette questa sperimentazione ricordando, naturalmente, l’importanza di non creare assembramenti, del distanziamento di almeno un metro all’esterno dei locali e dell’uso della mascherina fino al momento del consumo del pasto».

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