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Afghanistan, paura per la "transizione" dei talebani. Ianeselli: "La popolazione non può essere abbandonata"

Il sindaco di Trento si dice disposto alla mobilitazione insieme ad altri sindaci: "Aiutiamo chi fugge e chi resta"

Sono ore drammatiche quelle che sta vivendo l'Afghanistan. E ora ancora più difficili potrebbero essere le prossime, soprattutto per la popolazione locale. Intanto, come riporta Today, i talebani hanno già cominciato la loro "transizione". Sono migliaia le donne che temono di vedere negati i propri diritti: durante il precedente governo dei talebani, tra il 1996 e il 2001, alle donne era richiesto di indossare in pubblico il burqa, mentre era negato ogni diritto di svolgere una funzione pubblica. Così come non era punito il diritto d'onore ed era uso che un uomo avesse anche più di una moglie di sua "appartenenza", da sposare anche in tenera età.

Davanti alla guerra e a una situazione come questa sul fronte dei diritti umani, tanti sindaci hanno cominciato ad attivarsi per voler fornire aiuto alla popolazione in fuga dall'Afghanistan. 

"Leggo la storia di una donna che in queste ore sta bruciando ogni segno di quanto era riuscita ad ottenere in questi anni" scrive su Facebook il sindaco di Trento Franco Ianeselli. "Mi unisco ai tanti sindaci d'Italia che in queste ore si stanno mobilitando per aiutare chi fugge e chi resta. Il popolo afghano non può essere abbandonato al proprio destino".

Insomma, c'è volontà di dare un aiuto concreto a chi ne avrà bisogno. Donne, rifugiati, profughi, vittime di guerra. 

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