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Adunata alpini, almeno 100 denunce di molestie sessuali. Conzatti: "Così perdiamo anni di battaglie"

Dopo il raduno delle penne nere a Rimini, interviene la senatrice roveretana, segretaria della commissione Femminicidio. L'associazione alpini continua a negare

La 93esima adunata nazionale degli Alpini, che quest’anno si è tenuta a Rimini dal 5 all’8 maggio, è finita al centro delle polemiche e dell'indignazione. Come denunciato dalle attiviste di Non Una di Meno sull'account ufficiale del gruppo di Rimini, molte donne hanno subito molestie e aggressioni sessuali da parte di alcune delle 90mila penne nere che hanno preso parte al raduno nella città romagnola. 

Anche le penne nere trentine hanno sfilato a Rimini

Il gruppo femminista, che ha aperto un canale su Telegram per offrire sostegno alle cittadine che si sono sentite in difficoltà, nella serata di lunedì 9 mggio ha anche lanciato una "Contro-adunata" per accendere una luce su atteggiamenti sessisti e maschilisti a danno di numerose donne. In poche ore hanno infatti raccolto un centinaio di segnalazioni. “Ieri sera mentre andavo in bici mi hanno fermata cercando di farmi entrare in un capannone, io sono scappata pedalando più veloce”, racconta una donna. “Rientrando a casa a piedi sono stata molestata da alcuni alpini che mi ha urlato: ‘ciao bella figa perché non vieni con noi’ con gesti eloquenti rispetto a quello che avrebbero voluto fare”, è la testimonianza di un'altra.

“Tre giorni di manate, molestie, ammiccamenti, urla volgari: nessuna giustificazione, perché anche solo dire che si comportano da branco, sembra una giustificazione - accusa oggi la senatrice roveretana di Italia Viva Donatella Conzatti, segretaria della commissione Femminicidio -. Perdiamo anni di battaglie di parità se la dimensione di Uomo regredisce a maschio del genere animale, se c’è anche solo un minimo accenno giustificatorio nella 'natura del maschio'. Non credo di essere l’unica che sa dire ad alta voce che se 'il Re è nudo' non lo giustifichiamo. È meglio se impara a rivestirsi”.

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Dal canto suo l'associazione nazionale alpini parla di "presunte molestie non accertate in quanto non segnalate a polizia o carabinieri". "Per quello che le penne nere sono e rappresentano - aggiungono i vertici di Ana - è ingeneroso e ingiustificato veicolare un messaggio che associa la figura dell’alpino a quegli episodi di maleducazione". Per gli alpini i protagonisti dei comportamenti sessisti potrebbero anche non essere membri dell'associazione: "Ci sono centinaia, se non migliaia, di giovani che pur non essendo alpini, approfittano della situazione. La tendenza è nella maggior parte dei casi a generalizzare".

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