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Addio rimborsi chilometrici per i consiglieri provinciali

La novità è stata comunicata martedì 1° marzo dal presidente del Consiglio di Trento Walter Kaswalder

I consiglieri provinciali di Trento non riceveranno più i rimborsi chilometrici per i tragitti dalle loro abitazioni alle sedi dei gruppi consiliari e per partecipare alle sedute delle commissioni e dell’aula. A comunicarlo è stato il presidente del Consiglio provinciale di Trento Walter Kaswalder martedì 1° marzo.

La decisione deriva dalla delibera datata 21 febbraio dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale che ha aggiornato la rivalutazione Istat delle indennità per il 2021. Aggiornamento che porterebbe i rimborsi a superare il tetto degli 11.100 euro lordi fissato dal decreto Monti del 2012 sui costi della politica e che rende quindi necessario il taglio.

Per Paolo Zanella (Futura) e Filippo Degasperi (Onda civica) si tratta di una decisione attesa da tempo. L’adeguamento Istat - ha ricordato Zanella - è previsto dalla legge regionale del 2012, una legge “che si sarebbe dovuta cambiare perché ha portato ad aumenti delle indennità inquietanti, soprattutto in un momento nel quale le famiglie fanno fatica a pagare le bollette”. Degasperi ha ricordato invece come la legge del 2012 venne votata anche dal centrosinistra e di aver condotto da solo nel 2014 la “battaglia in Consiglio regionale per abrogare la norma che ha introdotto la follia dell’adeguamento Istat e la tassazione dei contributi che pesa moltissimo sulle casse della Regione”.

“I consiglieri trentini e altoatesini sono gli unici a pagare le tasse (attorno al 40%) su un imponibile lordo di 10mila euro”, ha risposto il presidente Kaswalder. Nelle altre regioni, infatti, le indennità sono state ridotte a circa 5-6mila euro lordi, aumentando così la quota di rimborsi su cui non gravano le tasse.

Per Luca Guglielmi (Fassa) e Pietro De Godenz (UpT) il taglio dei rimborsi chilometrici è invece una cattiva notizia perché “rende più difficile fare politica per chi vive nelle realtà periferiche”. Guglielmi ha detto di prendere atto di questa scelta con amarezza, mentre De Godenz ha auspicato una norma nazionale sulle indennità dei consiglieri regionali.

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