Siccità, per sistemare gli acquedotti trentini servono 400 milioni di euro
A dirlo è l'assessore provinciale all'Ambiente Tonina. Cavada (Lega): "In alcuni Comuni la dispersione dell’acqua arriva al 30%"
In alcuni Comuni del Trentino la dispersione di acqua negli acquedotti arriva al 30 per cento. A dirlo è stato il consigliere leghista Gianluca Cavada giovedì 23 giugno in Terza commissione. “È uno spreco enorme - ha affermato -: la Provincia dovrà trovare le risorse necessarie a un intervento”. “Per sistemare l’intero sistema acquedottistico del Trentino sarebbero necessari 400 milioni di euro”, è stata la pronta risposta dell’assessore provinciale all’Ambiente, nonché vicepresidente della Giunta Mario Tonina. Risorse che la Provincia in questo momento non ha.
Il problema non è nuovo, ma in questo momento è aggravato dalla siccità che ha colpito l’intero Paese. Il Trentino non è ancora in emergenza idrica come altri territori e, anzi, sembra intenzionato a sostenere gli approvvigionamenti dei territori confinanti dando maggiore disponibilità di acqua anche a beneficio di Veneto ed Emilia-Romagna. Ma le prospettive non sono rosee: “Da noi - ha detto Tonina - la situazione non è ancora drammatica perché i compiti li abbiamo fatti. Ma vi sono Comuni dove le fontane di notte sono già chiuse a causa delle gravi perdite degli acquedotti”.
Per l’assessore è necessario investire parte delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) in questa direzione: “In assenza di significative precipitazioni, anche l’Adige rischia di non ricevere più acqua dallo scioglimento delle nevi e anche il Trentino potrebbe trovarsi ad attraversare un’estate molto difficile”.
Per Franco Pocher, ingegnere dell’agenzia provinciale delle risorse idriche e dell’energia (Aprie), serviranno interventi infrastrutturali per aumentare la resilienza attraverso l’interconnessione delle reti e il mantenimento della loro efficienza. Occorrerà costruire serbatoi e, soprattutto, introdurre misuratori per disporre dei dati puntuali sull’andamento della situazione.
Per la consigliera di minoranza Lucia Coppola (Verdi) è importante che “la Provincia adotti soluzioni che non impoveriscano il patrimonio di fiumi, laghi e torrenti del Trentino, tutti già in sofferenza”. Un fronte su cui intervenire da subito potrebbe essere il recupero dell’acqua piovana.