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Venerdì, 19 Aprile 2024
Covid

Addio stato d'emergenza: tutte le nuove regole covid

Con il 1° aprile l'Italia dice addio allo stato di emergenza. Il certificato verde servirà sempre meno nella vita di tutti i giorni

E così siamo arrivati al 31 marzo: finisce lo stato di emergenza varato il 31 gennaio 2020 e il green pass ci verrà chiesto sempre meno volte nella vita di tutti i giorni. I positivi (si viaggia al ritmo di decine di migliaia al giorno in tutta Italia) restano però in isolamento domiciliare, per una settimana se vaccinati, 10 giorni se non immunizzati, mentre per i contatti stretti (senza fare distinzioni tra chi ha fatto una, due, tre o nessuna dose) scatta il regime di autosorveglianza, che consiste nell'obbligo di indossare per 10 giorni le Ffp2 quando si è al chiuso (abitazioni escluse) o in presenza di assembramenti.

Addio anche a Cts, struttura commissariale e meccanismo delle regioni a colori (sono tutte in zona bianca ora). I non vaccinati sospesi (tranne i medici) possono già rientrare al lavoro, e giovedì a mezzanotte partirà un mese di aprile con molte misure attenuate. Di fatto anche coloro che non si sono sottoposti alla vaccinazione Covid torneranno a prendere i mezzi pubblici, potranno andare al cinema e allo stadio o nei ristoranti al chiuso con il solo tampone negativo. Tra un mese in soffitta sia il green pass sia l’obbligo di indossare mascherine (per quasi tutte le attività, non per le visite in ospedale e in Rsa). 

Green pass e mascherine: dove non serviranno da domani

Il green pass base, quello che si ottiene con un tampone antigenico o molecolare negativo oppure dopo la guarigione, all'aperto dal 1° aprile non servirà più. Nessun controllo nei dehors di bar e ristoranti. Dal 1° maggio non servirà più nemmeno per mangiare nelle mense, per i concorsi pubblici, per i corsi di formazione, per i colloqui con i detenuti e per gli stadi (che dal prossimo weekend tornano finalmente a piena capienza) o per tutti gli altri eventi sportivi all'aperto.

Il Super Green Pass, il certificato rafforzato in mano a chi è guarito da non più di sei mesi e a chi è in regola con le vaccinazioni, fino al 1° maggio a qualcosa servirà ancora: per consumare al bar seduti al chiuso o al ristorante al chiuso, per andare in palestra, piscina, centri benessere, per svolgere attività sportive al chiuso, per partecipare a convegni e congressi, per frequentare centri ricreativi, per le serate in discoteca. Sarà richiesto fino a fine 2022 per entrare in ospedali e strutture per anziani.

Le mascherine al chiuso sono obbligatorie fino al 30 aprile. Fino al 1° maggio restano obbligatorie le Ffp2 nei luoghi più a rischio: vanno indossate in aereo, nave, treno (non nei regionali, dove bastano quelle chirurgiche o altre), autobus, metro, pullman, funivie, cabinovie e seggiovie coperte. A scuola, nei bar e nei ristoranti basta la mascherina chirurgica. Sul luogo di lavoro serve la mascherina solo se non si può rispettare il metro di distanza dai colleghi. Niente mascherine per i bambini fino a sei anni, i fragili, gli accompagnatori dei disabili. Niente mascherina quando si balla in discoteca o quando si fa sport.

Vaccini a scuola e sul lavoro: le novità

Capitolo obbligo vaccinale: per tutti i lavoratori della sanità, compresi quelli delle Rsa, l'obbligo vaccinale è prorogato fino al 31 dicembre. La guarigione da adesso varrà come la vaccinazione, come previsto per il resto della popolazione. Senza vaccino si resta a casa con lo stipendio sospeso. Per il personale della scuola, militari e forze dell'ordine, l'obbligo durerà invece fino al 15 giugno, ma potranno nel frattempo prestare servizio con il green pass semplice, ossia facendo il tampone rapido ogni due giorni, rischiando soltanto la multa da 100 euro. Stesso discorso per gli over 50, che dal 15 giugno potranno tornare al lavorare con il green pass base.

Novità anche per la scuola: per i due mesi e mezzo che mancano fino alla fine dell'anno scolastico, dal 1° aprile, la Dad va in soffitta. Non scatta più per le scuole di ogni ordine e grado, perché a casa resterà soltanto chi è positivo al covid e chi ha sintomi respiratori o una temperatura superiore a 37,5°. Positivi e sintomatici potranno però seguire le lezioni da remoto se un certificato medico attesterà che sono nelle condizioni di farlo. Tutti i contatti stretti di un positivo, anche se non vaccinati, continueranno in presenza, ma se i contagi in classe dovessero essere 4 o più, dalle mascherine chirurgiche si dovrà passare alle Ffp2. Via libera anche alle gite scolastiche. I prof senza vaccino rientrano a scuola ma di fatto non possono insegnare.

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