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Scuola per i sindacati la programmazione è scarsa, Pat: "Nessun errore"

Ritorno ai banchi, ma quasi metà delle cattedre sono vuote. Il sindacato accusa la PaT di cattiva programmazione, ma l'Amministrazione si difende

Inizio anno a ferro e fuoco per il mondo scuola, anche in Trentino. Già a inizio settimana i sinadacati trentini hanno manifestato le proprie preoccupazioni per le cattedre vuote e, quindi, ritardi e disagi. Di contro, l'amministrazione scolastica provinciale ha ribattutto alle accuse affermando di non aver fatto errori di programmazione riguardo agli organici del personale docente. 

"Come infatti ha spiegato l’assessore all’istruzione della Provincia autonoma di Trento, la programmazione dei fabbisogni del personale docente per la scuola trentina viene elaborata tenendo conto sia dei pensionamenti su un arco temporale triennale, in questo caso gli anni 2020/2023, sia delle graduatorie concorsuali o per titoli, vigenti al momento della programmazione" si legge in una nota della PaT. 

Una precisazione, poi, viene fatta sulla copertura parziale delle cattedre vuote e della responsabilità della PaT di questo aspetto: "Se è pur vero che dei 566 posti destinati alle immissioni in ruolo per quest’anno scolastico, non sono stati nominati circa 280 docenti in ruolo, che peraltro saranno coperti con incarichi di supplenza, è altrettanto vero che appare semplicistico e parziale attribuire questa situazione a presunti errori di programmazione da parte dell'Amministrazione. È noto infatti, e lo è ancor più per il concorso ordinario del personale docente, che l'impossibilità di fare fronte alla totale copertura dei fabbisogni è imputabile a fattori indipendenti dall'azione dell'Amministrazione".

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