Pergine, palazzina devastata dall'incendio: il sopralluogo
Le operazioni sono ancora in corso
Il giorno dopo il grosso incendio che si è sviluppato in una palazzina nel Comune di Pergine Valsugana, nel giorno di Pasqua, è ancora tanto il lavoro da fare per mettere in sicurezza l’edificio, permettere agli sfollati di recuperare alcuni beni di prima necessità e preparare il terreno per sopralluogo che i periti faranno nelle prossime ore. Alle operazioni condotte nel giorno di Pasquetta era presente anche il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, insieme al responsabile del Dipartimento provinciale alla protezione civile, Raffaele De Col, accolti dal comandante dei vigili del fuoco volontari di Pergine, Claudio Casagrande, che ieri ha coordinato le operazioni.
Il presidente della Provincia ha incontrato anche alcune delle famiglie fuggite dall’incendio: una trentina di persone circa e fra loro anche chi nelle fiamme ha perso praticamente tutto. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito durante il rogo, anche se lo shock per la drammatica esperienza è notevole. A loro il presidente Fugatti ha manifestato vicinanza e solidarietà: al momento i nuclei familiari coinvolti - tra loro ci sono anche bambini - hanno trovato rifugio da parenti e l’amministrazione comunale ha messo a disposizione il cantiere comunale per depositare quanto si è salvato dall’incendio.
Una settantina i vigili del fuoco in azione domenica 4 aprile, provenienti da tutto il Distretto e coadiuvati dal Servizio provinciale antincendi e dalla Protezione civile e che hanno lavorato anche durante la notte. Nella mattinata di lunedì, un’altra quarantina di volontari è arrivata per terminare l’opera. Al momento sono disattivati acqua, luce e gas e l’obiettivo è di mettere in sicurezza gli impianti per consentire ad alcune famiglie di rientrare a casa.
«Il vostro lavoro merita sempre un ringraziamento speciale» ha commentato il presidente Fugatti rivolgendosi al comandante e ai pompieri presenti «per il tempo che dedicate alla sicurezza del prossimo, non solo durante gli interventi, ma anche nell’addestramento che è importantissimo per portare mani esperte e capaci di affrontare emergenze che non sono mai facili da gestire».