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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Animali

Pet, ora il veterinario può prescrivere il farmaco equivalente umano: notevoli risparmi

È entrato in vigore con la pubblicazione in gazzetta ufficiale il decreto firmato dal ministro della salute, Speranza, il 14 aprile scorso. Il medico veterinario puo’ prescrivere il farmaco umano equivalente meno costoso. Soddisfazione grande della Lav, secondo positivo risultato della campagna #curiamolitutti, un risparmio enorme per 15 mln tra cani e gatti e per altri animali 

Da maggio milioni di persone che posseggono degli animali di affezione spenderanno "il giusto" per acquistare i farmaci necessari alla cura del cane o gatto di famiglia o di strada, risparmiando così decine o centinaia di euro l’anno. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto firmato dal Ministro della Salute Roberto Speranza Speranza il 14 aprile scorso, è avvenuta il 22 maggio e riconosce la possibilità di prescrizione di un medicinale per uso umano che contiene lo stesso principio attivo del farmaco veterinario, sulla base della migliore convenienza economica dell’acquirente, un atto tanto atteso e particolarmente importante in questo periodo nel quale anche a causa degli effetti della pandemia il potere di acquisto di molti italiani si è ridotto. 

«Si tratta di una conquista a favore di milioni di animali, circa 15 milioni considerando solo i cani e i gatti, e delle loro famiglie che grazie alla volontà del Ministro Speranza potranno finalmente risparmiare sui costi, talvolta spropositati, del farmaco veterinario, e di estensione del diritto alla cura per tutti i cani e i gatti, anche quelli che una famiglia non la hanno» dichiara Ilaria Innocenti, responsabile LAV Area Animali familiari. «Un secondo passo avanti, dopo quello del piccolo aumento della quota detraibile di spese veterinarie, ottenuto grazie alla campagna #curiamolitutti lanciata nel novembre del 2018, e alle nostre azioni che hanno portato all’approvazione, nel dicembre scorso, di un emendamento della on. Prestipino alla Legge di Bilancio, dopo le bocciature degli anni precedenti, e ora al varo del Decreto attuativo».  

Con la possibilità, seppure a prezzo intero, di somministrare un farmaco umano che abbia lo stesso principio attivo di quello veterinario, se il cane o il gatto avranno la gastrite si potranno risparmiare 20 euro per ogni confezione, mentre per una patologia cronica come la cardiopatia si potranno risparmiare 334 euro all’anno (per un cane di 20 kg) e ben 524 euro se ha bisogno anche del diuretico. E se il suo problema è la dermatite atopica, si potranno risparmiare ben 432,44 euro per un ciclo di terapia. Si potrà risparmiare anche nel caso in cui il cane soffra di epilessia idiopatica, considerato come la terapia con un farmaco umano che contiene lo stesso principio attivo di quello veterinario possa costare in media 135 euro in meno all’anno. E se il gatto di 5 kg soffre di ipertiroidismo, il risparmio annuo sarà di 138 euro. 

I positivi effetti di questo Decreto, sottolineano dalla Lav, non solo non graveranno sulla finanza pubblica, ma permetteranno un risparmio alla collettività prevenendo l’abbandono, facendo risparmiare i Comuni sulle cure veterinarie e favorendo e adozioni. Un’Amministrazione locale per i propri quattrozampe in canile su una spesa annua di farmaci oggi di 15mila euro ne risparmieranno fino a 11.250. 

«La questione del prezzo del farmaco veterinario è molto importante in termini di salute animale, ma anche di salute pubblica, ed è largamente sentita da chiunque viva con animale in quanto può causare una difficoltà di accesso alla terapia, in particolare per le patologie croniche o costose, per farmaci salva vita e terapie di lunga durata» conclude Innocenti «fino anche a rendere molto difficile, se non in altri casi di fatto impossibile, il diritto del paziente animale a essere curato e il dovere di chi lo custodisce a prestargli le dovute terapie. Ora le cose potranno cambiare, concretamente». 

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