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Catene per i cani: due disegni di legge provinciali per abolirle

La disciplina non riguarda solo i cani d’affezione o di compagnia ma anche i cani pastore utilizzati nella zootecnia

In Consiglio provinciale si discute di due disegni di legge presentati dal consigliere di Fratelli d’Italia Claudio Cia e dall’assessora alla Salute Stefania Segnana che mirano a vietare l’utilizzo di catene per i cani e gli animali d’affezione.

In particolare, il tema è stato affrontato mercoledì 27 aprile dalla quarta Commissione presieduta da Cia. I disegni di legge puntano a modificare la disciplina provinciale del 2012.

“L’obiettivo - ha spiegato Cia - è la responsabilizzazione di chi possiede animali di affezione. Le catene stressano l’animale e impediscono movimenti indispensabili alla sua salute, ma anche di fuggire in caso di pericolo”.

Il testo di Cia è formato da due articoli: il primo rende più stringente il divieto di tenere il cane legato alla catena, il secondo introduce delle sanzioni. Quello di Segnana, invece, vuole evitare l’utilizzo della catena da parte di chi detiene cani, salvo che per ragioni sanitarie certificate o per motivi di sicurezza.

Già nel gennaio 2021 l’assessora aveva incontrato la commissione provinciale per gli animali di affezione. La sua proposta è stata condivisa anche dai rappresentanti delle associazioni animaliste e dal Consiglio delle autonomie locali.

La disciplina non riguarda solo i cani d’affezione o di compagnia ma anche i cani pastore utilizzati nella zootecnia. Confagricoltura del Trentino ha aperto a questo disegno di legge e alla richiesta che l’utilizzo della catena sia limitata a pochi momenti e solo per brevi periodi. Per gli allevatori la catena è necessaria solo per motivi di sicurezza, allo scopo di proteggere altri animali. Si procederà ora con le audizioni dei soggetti interessati dal provvedimento.

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