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L'aquila trovata a terra a marzo in val di Fassa è tornata in natura

Gli accertamenti hanno stabilito che si trattava di avvelenamento dovuto all'ingestione di parti di piombo in carcasse di animali abbattuti

È tornato alla vita selvatica il maschio adulto di aquila reale recuperato nella neve nei pressi di Soraga lo scorso 2 marzo dal personale forestale della stazione di Vigo di Fassa. Oggi, venerdì 3 giugno, l’aquila reale è stata rilasciata in val Monzoni (diramazione della val di Fassa).

Al rilascio ha partecipato il personale del corpo forestale trentino, che a seguito di una segnalazione di una cittadina aveva raccolto il rapace e l’aveva portato presso il Centro di recupero della fauna della Provincia autonoma di Trento, gestito dalla Lega italiana protezione uccelli (Lipu), che ha seguito tutte le fasi del recupero e anche il successivo rilascio.

L’aquila era stata trovata a terra, nei pressi della pista ciclabile, mentre tentava di camminare mantenendosi in equilibrio con le ali. All’avvicinarsi del personale forestale aveva tentato di alzarsi in volo, ma senza successo, per cui era stata raccolta e trasportata immediatamente presso il Centro di recupero della fauna di Trento. Ad accoglierla, il personale della Lipu che gestisce la struttura per conto della Pat e si occupa del recupero di avifauna e piccoli mammiferi.

A seguito di accertamenti veterinari, è stata confermata l’ipotesi di saturnismo, ovvero avvelenamento da piombo: un’intossicazione che nel caso dei rapaci avviene per ingestione di parti di piombo contenute in carcasse o viscere di animali abbattuti.

Il Servizio faunistico provinciale coglie l'occasione per ricordare che se ci si imbatte in un animale selvatico apparentemente ferito o debilitato non ci si deve avvicinare: è necessario contattare quanto prima il personale addetto, formato per valutare eventuali contesti in cui è necessario intervenire, o per fornire informazioni in merito a situazioni di possibile emergenza.

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