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Abbattimento dei lupi, Trento chiede l'accelerazione sulle linee guida

"È una questione di sicurezza pubblica" dice Fugatti citando i branchi vicino ai centri abitati

Accelerazione sulle linee guida e possibilità di gestire la questione in autonomia se necessario. La questione dei lupi nei pressi dei centri abitati torna d'attualità in Trentino, e il presidente della provincia Maurizio Fugatti chiede a Roma di far presto: "Abbiamo chiesto un'accelerazione sulle linee guida che il ministro Roberto Cingolani ha prospettato per il Trentino per poter poi agire autonomamente rispetto alle varie problematiche che ci sono" dice il presidente a margine dell'incontro con i sindaci di Ala (Claudio Soini), Avio (Ivano Fracchetti), Samone (Andrea Giampiccolo) e Vallarsa (Luca Costa) e il commissario del governo Gianfranco Bernabei in cui è stato trattato il tema.

Per Fugatti si tratta di una questione di "sicurezza pubblica". Il presidente ricorda "il rischio che c'è per la presenza di lupi vicino ai centri abitati ed è accaduto negli ultimi mesi in numerosi Comuni del Trentino". Un riscchio che non riguarda solamente l'economia agricola e di montagna (ad esempio le aggressioni dei lupi alle greggi), ma anche la sicurezza delle persone, "perché la vicinanza alle case degli esemplari di lupo è sempre più frequente" commenta Fugatti.

Non è la prima volta che il Trentino chiede una sponda al governo nazionale sul tema. Solo poche settimane fa, il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani aveva parlato di "modello Trentino" per l'abbattimento dei lupi, di fatto aprendo alle deroghe per la cattura e l'uccisione anche di animali normalmente protetti. Una presa di posizione che aveva scatenato reazioni molto critiche da parte di tutte le associazioni animaliste.

Secondo i dati riportati dal dirigente del Servizio faunistico Giovanni Giovannini, gli ultimi monitoraggi hanno confermato la presenza di oltre 20 branchi di lupo in Trentino (in aumento rispetto ai 17 del 2020), che possono essere composti da un numero minimo di 3 e da un massimo di 13 esemplari. Nel solo 2021 sul territorio provinciale (in particolare sui pascoli, ma anche vicino ai paesi) i lupi hanno compiuto circa 150 episodi di predazione, per un totale di 407 capi uccisi, 86 feriti e 128 scomparsi. De Col ha evidenziato come ogni branco costi all’ente pubblico mediamente 10mila euro l’anno in termini di risarcimenti di bestiame e dotazione di strumenti di difesa come recinti elettrificati e cani da guardiania. 
Ad Ala sono presenti 3 branchi (Lessinia, Carega e Baldo) che nel 2021 hanno compiuto 33 episodi di predazione, per un totale di 21 bovini e 18 ovini uccisi; ad Avio è stata accertata la presenza di almeno un branco (Baldo) con danni registrati su un equino e su un bovino; nei comuni di Vallarsa, Terragnolo e Trambileno sono presenti invece almeno 2 branchi (Carega e Pasubio) per un totale di 5 attacchi (2 su cervi allevati e 3 su ovini) e 40 capi uccisi; Samone è interessato dal branco del Tesino (qui 2 cuccioli di lupo sono morti investiti) che ha compiuto 4 attacchi su ovini per un totale di 12 esemplari persi.

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