L'8 e il 10 maggio il Consiglio provinciale voterà per la sospensione della «legge Olivi: con l'approvazione si sancirà anche la piena equiparazione di bar e pubblici esercizi agli esercizi commerciali
Il presidente della categoria Buratti: "Abbiamo bisogno di una normativa che ci sia vicina e che ci consenta di sviluppare la nostra attività, invece di una che ci limiti e ci “burocratizzi”, costringendoci a sottrarre tempo al nostro lavoro"
"Una decisione – commenta il vicepresidente Matteo Cattani – che va nella giusta direzione e che non spinge l'accelleratore su un commercio sfrenato, ma piuttosto valorizza le peculiarità qualitative piuttosto che quantitative"
La giunta comunale si confronterà sulle scelte da assumere dopo maggio, anche in vista dell'attesa udienza del Tar per i ricorsi sollevati da Coin e Panorama-Pam sulla delibera consiliare che consente le deroghe festive
"Come ci aveva espressamente promesso, il sindaco Andreatta dovrebbe subito ritirare la delibera con la quale il Consiglio Comunale ha esteso la possibilità di aprire i negozi nelle giornate domenicali fino a maggio"
Il Tribunale amministrativo spiega che si tratta di un rigetto tecnico, perché al momento in cui il ricorso era stato presentato era in vigore la legge provinciale cosiddetta "Olivi"
Le parti sociali hanno deciso di supportare la Provincia per un confronto con il prossimo Governo per ottenere il ripristino della facoltà di legiferare autonomamente in materia di orari e aperture nel campo del commercio
Supportare la Provincia nella difesa delle prerogative dello Statuto, anche ipotizzando la definizione di una norma di attuazione che confermi la potestà normativa delle istituzioni locali in materia di commercio
"Siamo disponibili a tornare indietro alla vecchia impostazione - ha detto il sindaco Andreatta - qualora la Provincia ci dia la copertura finanziaria per pagare eventuali risarcimenti"
"Il legislatore padre del decreto Salva Italia è lo stesso che vede oggi candidato di spicco Lorenzo Dellai. Colui che varò la legge che oggi il Comune di Trento vorrebbe applicare per non adeguarsi, fin da subito, alle disposizioni nazionali"
Domani i lavoratori del settore commercio saranno in sciopero per presenziare in Consiglio Comunale a Trento dove si delibererà sulle aperture domenicali. Una lotta difficile che pone al centro il diritto ad un lavoro dignitoso ma anche il sacrosanto diritto a stare con la famiglia. Il commercio non è un settore di pubblica utilità e le aperture domenicali servono per aprire il mercato trentino alle multinazionali dove l'occupazione è precaria e sottopagata.
Questa mattina oltre 200 lavoratori e lavoratrice del settore commercio si sono ritrovati in assemblea presso la sala della Regione a Trento per contestare il decreto Monti che liberalizza il lavoro domenicale, festivo e notturno nel settore del commercio. Sono quelle famose liberalizzazioni che anziché produrre sviluppo aumentano i costi con il conseguente rincaro dei prezzi
Condividendo i contenuti e i principi della legge 17, la cooperazione di consumo trentina aderisce alla proposta di Olivi e si dichiara pronta a siglare con le altre categorie, a prescindere dal "Salva Italia"
Le tre organizzazioni sindacali dei lavoratori del terziario, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, lunedì 28 gennaio, dalle 9 alle 12.30, puntano a riempire la sala della Regione di piazza Dante a Trento contro le liberalizzazioni
Il numero delle botteghe storiche a Trento arriva a tredici con il riconoscimento del negozio "Brighenti", punto di riferimento per la corsetteria pesante e i prodotti ortopedici in città da oltre ottant'anni
I sindacati del settore commercio si oppongono all'attuazione in Trentino della liberalizzazione degli orari e delle giornate di apertura degli esercizi commerciali introdotta dal governo Monti con il decreto Salva Italia del dicembre 2011
"Con la crisi tutti gli esercenti concentreranno le aperture in momenti di eventi programmati, come il Festival dell'economia o la Fiera di San Giuseppe. Il resto è solo dispendio di energie e costi in più"
È su questa proposta che l'assessore Fabiano Condini si è confrontato con associazioni dei commercianti, sindacati e rappresentati dei consumatori, in tre distinti incontri questa mattina
Per i sindacati è prioritario che ogni accordo sul regime delle deroghe alle chiusure domenicali sia inquadrato dentro un contratto di livello provinciale che coinvolga tutte le associazioni datoriali del settore
"L'urgenza di una maggiore flessibilità nel rapporto tra azienda e agente è dovuta alla crisi che incombe, soprattutto nel nostro settore", dice il presidente Fiarc del Trentino Alto Adige, Claudio Cappelletti
I negozi della città di Trento potranno rimanere aperti domenica 20 gennaio, 27 gennaio e 3 febbraio. Lo ha deciso la giunta comunale alla luce della sentenza della Consulta che ha stabilito la competenza statale
La Cgil: "Sebbene esistano dei pronunciamenti del Consiglio di Stato in materia, non è direttamente accertato che le competenze della Provincia autonoma di Trento debbano segnare il passo rispetto alle normative nazionali"
Dovrà essere modificata la legge provinciale sul commercio dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha sancito la competenza del Governo nazionale sugli orari dei negozi
I commercianti potranno aprire la propria attività commerciale anche la domenica o nei festivi, rinunciare alla mezza giornata di chiusura infrasettimanale obbligatoria e protrarre l'orario fino alle 22.30