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Maran: "Confermarsi dopo l'ottavo posto sarà ancora più difficile"

Miglior allenatore della storia del Catania. Record di punti, 56, nella massima serie per gli etnei con conseguente piazzamento in decima posizione. A lungo in corsa per una qualificazione, che avrebbe avuto del miracoloso,in Europa League

 La capacità di valorizzare numerosi giocatori che solo nove mesi fa erano considerati solamente delle scommesse. Tutto al primo anno in serie A. Una stagione semplicemente da incorniciare e Rolando Maran ne è perfettamente consapevole: “Che dire: siamo andati oltre ogni più rosea previsione e al di là dei risultati sovente siamo stai in grado di divertire il nostro pubblico grazie ad un gioco spettacolare e offensivo”. Un approccio fantastico quello del tecnico roveretano, il primo mister della provincia capace di arrivare nel calcio che davvero conta. Un esordio che ovviamente non ha lasciato indifferenti altri presidenti. Prima del rinnovo firmato con il numero uno del Catania,  Antonino Pulvirenti, si era parlato dell’interessamento del Napoli, per il post Mazzarri e della Lazio qualora Petkovic non avesse vinto la coppa Italia. “Sarei falso se dicessi che non ho ricevuto alcuna chiamata – spiega il mister – quando però mi è stato offerto un biennale dal presidente che per primo ha creduto in me dandomi la possibilità di esordire in serie A mi è sembrato corretto firmare anche in segno di riconoscenza”. Maran è consapevole del fatto che bissare i fantastici risultati appena ottenuti sarà molto difficile: “Ripetersi è ancora più complicato, ormai non sei più una novità, i colleghi cominciano a conoscerti maggiormente e la piazza magari dà per scontato che stazionare nella parte alta della classifica, senza mai essere coinvolti nella lotta per non retrocedere, sia normale. Invece non è affatto così. Per quanto mi riguarda, ma la società è sulla mia lunghezza d’onda, riuscire a salvarsi un’altra volta sarebbe come vincere uno scudetto”.

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