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Motori: un Tabarelli di spessore all'ombra delle Dolomiti

Il pilota trentino chiude il secondo atto del CRZ, per i colori di Omega, al quarto posto assoluto, terzo di gruppo R e primo in classe R4, incamerando un buon bottino di punti.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

È un Daniele Tabarelli consistente, quello visto all'opera nella quarta edizione del Dolomiti Rally, andato in scena nel recente weekend. L'evento bellunese, secondo round della Coppa Rally ACI Sport in quarta zona, ha visto il pilota trentino tornare alla guida dell'eterna Mitsubishi Lancer Evo IX e concludere ai piedi del podio assoluto, salendo al terzo del gruppo R e firmando, in solitaria, la classe R4. Una prestazione d'autore, quella del portacolori di Omega, capace di mettere in riga varie vetture dell'attuale classe regina nei rally nazionali, la R5, con la trazione integrale nipponica che, nonostante il passare dell'età, riesce sempre ad essere competitiva nelle sue mani. Al suo fianco, sempre presente nei principali successi nel recente passato, l'esperienza di Mauro Marchiori si è rivelata, ancora una volta, pedina importante nel computo finale. “La nostra Mitsubishi conta già dodici primavere” – racconta Tabarelli – “ma ci asseconda sempre in modo impeccabile e, come noi, vuole vendere cara la pelle contro le sorelline maggiori, più evolute, della classe R5. Abbiamo raccolto un buon bottino di punti per il nostro obiettivo stagionale, la Coppa Rally ACI Sport di zona. Un particolare grazie lo voglio fare a Mauro perchè, come sempre, si è dimostrato un guerriero. Sempre pronto ad accettare le sfide, seppur ad armi impari. La sua professionalità e la sua determinazione, dalla stesura delle note alla pedana di arrivo, sono fattori determinante ed indispensabile per arrivare a certi risultati. Siamo molto felici del risultato, alla vigilia della gara non ce lo saremmo mai aspettati, davvero.” Si partiva per il primo giro sul trittico di prove composto da “Oltach”, “San Tomas” e “Valada”, con quest'ultima che vedeva Tabarelli più a suo agio, caratterizzata da tratti molto stretti. Dopo la prima tornata il portacolori della scuderia scaligera era sesto assoluto, in piena lotta per le posizioni di vertice, incluso il podio, nonostante una piccola noia alla trasmissione. Limitando i danni sulle prime due speciali di ogni tornata, penalizzanti per la Mitsubishi Lancer Evo IX griffata G. Car Sport, il trentino lasciava il segno sulla seconda “Valada” e staccava il secondo tempo assoluto, al decimo di secondo con la Hyundai I20 R5 di De Cecco, ed agganciava la quarta piazza nella generale. Un ultimo passaggio su “Oltach” e “San Tomas”, con Tabarelli impegnato a gestire il rientro della concorrenza, prima di sfoggiare un'altra perla, sull'atto conclusivo del Dolomiti Rally, con il secondo tempo assoluto che poneva la ciliegina sulla torta di un weekend impeccabile “Siamo partiti a bomba perchè sapevamo che la concorrenza era agguerrita” – aggiunge Tabarelli – “e che le prime due prove, di ogni passaggio, non ci erano favorevoli. Presenza importante di tratti veloci in discesa dove cercavamo di limitare i danni. La terza, invece, era molto insidiosa, con tratti stretti tra case e marciapiedi. Li siamo riusciti a fare davvero la differenza, risalendo sino al quarto assoluto. Grazie a G. Car Sport e ad Omega, una sinergia vincente. Complimenti agli organizzatori, gara perfetta nei minimi dettagli. Ora pensiamo al Carnia. Ci piacerebbe poter essere al via con una R5, sperando di trovare nuovi partners.”

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