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Schwazer ancora in pista per Rio, ma i tempi sono strettissimi

A giorni l'avvocato dell'atleta dovrebbe depositare la memoria difensiva ma i tempi per l'iscrizione alle Olimpiadi sono strettissimi

Si avvicina il 5 luglio, giorno fatidico per Alex Schwazer, accusato nuovamente per doping a meno di un mese dall'inizio delle Olimpiadi di Rio. Il legale del marciatore, l'altoatesino Gerhard Brandstaetter, sta completando il dossier da consegnare alla Iaaf, la Federazione internazionale dell'atletica, e si dice fiducioso. Il sogno olimpico non è ancora svanito e, se si averasse, renderebbe ancora più complessa una vicenda che ha scosso il mondo sporivo e l'opinione pubblica.

Com'è noto le accuse si basano su prelievi effettuati tra gennaio e febbraio, e la possibile presenza di metaboliti di testosterone sinntetico è stata comunicata all'atleta il 21 giugno. Un articolo pubblicato oggi sulle pagine online di Sport Mediaset (clicca qui) ripercorre nei dettagli tutta la vicenda. Ora Schwazer ed il suo avvocato depositeranno una memoria  difensiva alla quale la Iaaf dovrà rispondere in tempi brevi, altrimenti ci sarebbe il rischio di "scagionare" l'azzurro oltre i termini per l'iscrizione all'Olimpiade. 

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