Gli revocano la patente per droga, lui fa gli esami e la riprende

Un giovane residente in Valle dei laghi si era visto revocare la patente dalla commissione medica dopo che alcune persone lo avevano indicato come assuntore di stupefacenti nell'ambito di un ìindagine sugli stupefacenti. Nessuna provga documentale contro di lui, soltanto le dichiarazioni di qualche testimone o persona informata sui fatti, che eperò erano bastati ad avviare nei confronti del giovane un procedimento di revisione della patente di guida, come previsto dal codice della strada in questi casi. Davanti alla commissione medica, il giovane era stato ritenuto assuntore di droghe, malgrado sostenesse pervicacemente di essere estraneo ad ogni addebito nei suoi confronti. Il ragazzo però, attraverso il suo legale, ha presentato ricorso al Tribunale allimistrativo regionale opponendosi al provvedimento di revoca della patente di guida.

Per portare elmenti inconfutabili a suo sostegno il ragazzo è andato a Verona, per sottoporsi a speciali test psicofisici, gli stessi cui vengono sottoposti i macchinisti dei treni italiani. Test del sangue, urine e capello hanno completato il quadro. Proprio questo ultimo esame ha evidenziato tracce di cannabis, cocaina, oppiacei e anfetamine. Tracce residue e stabili, che comprovavano un lungo lasso di tempo trascorso dall'ultima assunzione di stupefacenti (nel capello il residuo persiste più a lungo che nel sangue o nelle urine). Il resto degli esami hanno invece dato esito completamente negativo: insomma il giovane avrebbe potuto guidare un convoglio ferroviario, se fosse stato un macchinista. Alla luce di questi risultati la motorizzazione provinciale ha fatto un passo indietro restituendo al giovane la patente di guida. Il procedimento avanti al Tar è invece caduto, dato che la questione è stata appurata con esami specifici facendo cadere la materia del contendere.