Intervista a Cesare Ciola, ex presidente della Famiglia Cooperativa Alta Valsugana
Venerdì 9 maggio al PalaLevico si è svolta l'assemblea annuale della Famiglia Cooperativa Alta Valsugana, che ha "incoronato" come nuovo presidente Giorgio Paternolli. Cesare Ciola, ex presidente sia di Fcav che di Levico Altinate srl, parla, a ruota libera, di quanto accaduto.
Questo brusco cambio ai vertici era previsto?
Assolutamente no, è stata una grande sorpresa, un vero golpe. Quello che più mi preoccupa, però, è l'ingerenza di interessi estranei e della politica in una società sana e trasparente. Mi spiego meglio: la Coop ha chiuso, sotto la mia presidenza, tre bilanci molto buoni, addirittura al top nell'ambito di tutte le cooperative di consumo del Trentino. Un cambio sarebbe stato giustificato, a mio avviso, arrivando in Assemblea con una proposta di gestione ancora migliorativa, cosa che non è assolutamente avvenuta in quanto non vi è stato nessun dibattito, nessuna voce contraria. I soci veri sono rimasti spiazzati, attoniti, basiti.
Cosa intende per ingerenza di interessi estranei e della politica?
La risposta arriva dai personaggi presenti in modo morboso davanti al tavolo dello spoglio elettorale, frementi in attesa di un risultato che per loro evidentemente doveva essere tale. Dopo un anno di lavoro hanno gettato la maschera. Il disegno tende a conquistare ogni possibile "centro di potere", non importa se - come in questo caso - poi si arriva a distruggere un patrimonio costruito in varie generazioni, in 115 anni di vita. Il disegno è partito lo scorso anno inserendo in CdA alcuni elementi a cui i valori cooperativi interessano ben poco (magari continuano a far la spesa da strutture concorrenti), aiutati da persone che si sono fatte socio all'ultimo momento o che - pur essendolo da tempo - non hanno nemmeno la "carta in cooperazione". Se poi aggiungiamo l'intromissione di soggetti della Bassa Valsugana per i quali l'unico interesse è rappresentato dalla commercializzazione dei loro prodotti…
Questa può essere la risposta per la politica, ma gli interessi estranei?
Il problema, che mi preoccupa molto per la vita della società, è che queste persone portano avanti interessi di immobiliaristi spregiudicati, che andavano per la maggiore in zona e che in questi ultimi tempi sono caduti un po' in disgrazia. Aspettate qualche tempo e vedrete. [Ciola si riferisce alle due scelte di politica commerciale emerse negli ultimi anni a Levico: Levicopolis (Coopersviluppo e privati) da una parte con lo sviluppo dell'area Beber, Levico Altinate srl dall'altra (Coopersviluppo e Fcav) ndr]
Che ne sarà del progetto Altinate, approvato dal Comune di Levico?
Sabato, per coerenza, mi sono dimesso sia dalla presidenza che dal CdA di Levico Altinate Srl. Mi dispiace che venerdì in assemblea sia uscita una linea nuova discordante con quanto condiviso in CdA, tesa a bloccare tutto, anche da parte di chi ancora rappresenta la Cooperativa in Altinate. Ho già avuto modo di dirlo: fermarsi senza una linea precisa significa continuare a generarsi passività (interessi su finanziamenti e costi di gestione della società), a fronte di ricavi inesistenti, con prospettive di tempi ancora peggiori.
Sergio Martinelli, sindaco di Calceranica, ha chiesto alla Fcav di riaprire un negozio in via Tartarotti. Le scelte di Fcav a Calceranica (chiusura punto vendita in via Tartarotti e acquisto e riammodernamento del Conad di viale Trento) sono state lungimiranti?
I dati confermano, al di là di qualche lamentela, che su Calceranica negli ultimi anni abbiamo fatto scelte corrette e soddisfacenti. Forse sarebbe meglio ricordare che nel 1994 Caldonazzo, con la fusione per incorporazione della cooperativa di Calceranica, si accollò debiti per 700 milioni di lire, oltre a garantire la continuità di posti di lavoro. Se abbiamo chiuso il reparto extra alimentari, che fatturava meno di 100 mila euro all'anno, un perché ci sarà. Il Sindaco potrebbe, caso mai, pensare ad una acquisizione e ristrutturazione dell'immobile in centro paese, se l'intenzione fosse quella di ravvivare via Tartarotti.
La relazione al Bilancio 2013 Fcav di Cesare Ciola