Furti nelle case, "deve cambiare l'approccio degli addetti ai lavori"
Spett.le Redazione,
prendo spunto dal vostro articolo odierno, “Il Trentino assediato dai ladri, ora c’è paura”, per condividere la mia personale esperienza lavorativa. Il fenomeno dei furti in appartamento ha caratteristiche cicliche: vi sono momenti in cui è maggiore il numero di tali odiosi reati e periodi in cui il numero curva sensibilmente, ma mai si registrano periodi in cui vi sia totale assenza di “reati predatori”. Per tale ragione vi è l’inclinazione a considerare i “furti in appartamento” come un fenomeno ordinario, inestirpabile, quasi accettabile. In verità è un reato da cui discendono forti ripercussioni sul piano emotivo e sul senso collettivo di sicurezza: il cittadino non si sente tutelato se ignoti, rimasti tali, hanno razziato l’abitazione del vicino, o peggio ancora hanno violato – nottetempo – la propria intimità domestica. Per questo, il primo cambiamento deve afferire l’approccio da parte di alcuni “addetti ai lavori” ai reati predatori.
Non c’è niente di “normale” ad avere – nella giurisdizione – uno/due furti al giorno. Il secondo cambiamento deve riguardare la capacità di “penetrazione” e di “lettura” delle necessità e delle dinamiche che provengono dai territori di rispettiva competenza: ogni “addetto ai lavori”, dopo aver analizzato fenomeno criminale spesso facile, e disvelatone il “modus operandi”, dovrebbe impegnare le proprie forze (e poco importa se le forze siano tante o poche) al fine di offrire concretezza alle richieste provenienti dal cittadino, perseguendo senza sosta l’imprescindibile dato repressivo, nella ferma convinzione che l’interesse istituzionale (dividere i buoni dai cattivi), non potrà mai abdicare a uno stato di inquietudine derivante da una potenziale decisione sbagliata, o all’incertezza di dover rispondere a quello che improvvisati giuristi chiamano l’ “atto dovuto”. Con questa mia personale opinione (non dell’amministrazione di appartenenza) mi auguro possa giungere, a tutti coloro che sono preposti a garantire sicurezza e protezione, un comune senso di consapevolezza e di responsabilità, onde evitare di depauperare un territorio straordinario, bello e virtuoso come il “Trentino”.
Distinti saluti,
Diego Santosuosso