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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

Il Festival della prevenzione e innovazione in oncologia fa tappa a Trento

I camici bianchi nel motorhome per fornire consigli e spiegare l’importanza degli stili di vita sani contro le neoplasie

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

Trento, 26 giugno 2018 – Il capoluogo ospita per 3 giorni la diciottesima tappa della nuova edizione del “Festival della prevenzione e innovazione in oncologia”. Un pullman sarà allestito dal 28 al 30 giugno in Piazza delle Donne Lavoratrici, dove gli oncologi dell’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) forniranno consigli e informazioni sulla prevenzione, sull’innovazione terapeutica e sui progressi della ricerca in campo oncologico. Sono anche previste attività sportive in Piazza per coinvolgere i cittadini. Ogni anno in provincia di Trento sono stimate circa 2.800 nuove diagnosi di tumore (1.500 uomini e 1.300 donne). “Almeno il 40%, più di 1.100 casi ogni anno, potrebbe essere evitato seguendo un corretto stile di vita – spiega Orazio Caffo, direttore Unità operativa di oncologia medica dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento -. L’obiettivo del progetto è trasmettere ai cittadini un messaggio fondamentale: contro il cancro si deve giocare d’anticipo. E lanciamo il ‘Festival della prevenzione e innovazione in oncologia’ per spiegare agli italiani il nuovo corso dell’oncologia, che spazia dai corretti stili di vita, agli screening, alle terapie innovative, fino al reinserimento nel mondo del lavoro. Serve però più impegno sugli stili di vita e sugli screening. Il cancro è infatti la patologia cronica che risente più fortemente delle misure di prevenzione”. La manifestazione itinerante, tocca 20 città con eventi che dureranno tre giorni. Gli stili di vita degli abitanti della provincia di Trento sono in alcuni casi migliori rispetto alla media nazionale ma vi sono ancora notevoli margini di miglioramento (Report del sistema di sorveglianza PASSI 2014-2017): il 17,3% dei cittadini è sedentario (33,6% Italia), il 27,2% è in sovrappeso (31,7% Italia) e il 7,7% è obeso (10,7% Italia). La provincia di Trento, con le altre Regioni del Nord Est, è il territorio con le percentuali di consumo di alcol più elevate in Italia, i bevitori a rischio rappresentano il 31,4% degli adulti trentini (17% Italia) e il 25,4% fuma (26% Italia). “Il fumo di sigaretta è il principale fattore di rischio oncologico – afferma Antonello Veccia, coordinatore AIOM Trentino Alto-Adige -. Più di centomila casi di tumore ogni anno in Italia sono dovuti proprio alle sigarette. Numeri che ricordano quelli di un’epidemia. L’85-90% di quelli al polmone, il 75% alla testa e collo (in particolare a laringe e faringe), il 25-30% al pancreas. Evidente l’impatto delle sigarette anche nel cancro della vescica, uno dei più frequenti con il 50-65% dei casi riconducibili a questo vizio fra gli uomini e il 20-30% fra le donne. Il fumo inoltre aumenta del 50% la probabilità di sviluppare una neoplasia del rene e fino a 10 volte all’esofago. Un ruolo fondamentale nella prevenzione primaria è svolto anche dall’attività fisica. È dimostrato che il 20% del totale dei tumori è causato proprio dalla sedentarietà. Da qui l’importanza delle campagne di sensibilizzazione come questo Festival”. I tumori più frequentemente diagnosticati nella popolazione trentina sono il carcinoma del colon-retto (che rappresenta il 14% di tutte le neoplasie) e della mammella (14%), seguiti dalla prostata (10%) e dal polmone (8%). Negli uomini, i tumori più frequenti sono quelli della prostata (18%), del colon-retto (16%) e del polmone (11%), nelle donne sono il carcinoma della mammella (30%), del colon-retto (13%) e del polmone (5%). La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi per il totale dei tumori in provincia di Trento è pari al 60% nelle donne e al 48% negli uomini (Profilo di salute della Provincia di Trento, aggiornamento 2017). Accanto agli stili di vita sani, anche l’adesione agli esami di screening è fondamentale per migliorare le percentuali di sopravvivenza. Il programma di screening del tumore della mammella è attivo in Provincia di Trento dal 2001. È gratuito ed è indirizzato alle donne tra i 50 e i 69 anni che, tramite lettera, sono invitate ogni due anni a sottoporsi a mammografia. “Recentemente – afferma il dott. Caffo - viene impiegata la tomosintesi nello screening di popolazione consentendo di aumentare la riconoscibilità dei tumori e contemporaneamente di risolvere parte dei dubbi diagnostici che avrebbero richiesto un successivo richiamo di approfondimento. Nel 2017 sono state invitate ad eseguire una mammografia circa 36.500 donne di 50-69 anni, per un’estensione pari al 108%. La rispondenza è molto buona: l’82% ha aderito”. Il programma di screening per il tumore del collo dell’utero è stato attivato nella Provincia nel 1993. È gratuito e rivolto a tutte le donne residenti tra i 25 e i 64 anni, invitate con lettera personalizzata. Lo screening si articola in due livelli diagnostici. “Fino al 2017 il primo livello prevedeva l’esecuzione del Pap-test ogni tre anni – sottolinea il dott. Veccia -. A partire da marzo 2018 il Pap-test è mantenuto per le donne in età 25-30 anni, mentre per le cittadine fra 31 e 64 anni è gradualmente sostituito dal test HPV per la ricerca del Papillomavirus, da ripetere ogni cinque anni in caso di test negativo”. Nel 2017 sono state invitate a eseguire il test circa 53.300 donne trentine, per un’estensione pari al 104%. Ogni 100 donne inviate 53 hanno aderito alla proposta. Il programma di screening per il tumore del colon-retto è attivo dal 2007. È gratuito e si rivolge a donne e uomini di età compresa tra i 50 e i 69 anni. Prevede una lettera d’invito a eseguire, con periodicità biennale, il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci. Nel 2017 sono stati invitati a eseguire questo esame circa 72.600 trentini (il 103%), il 57% circa ha aderito. “In Italia nel 2017 sono stati stimati poco più di 369.000 nuovi casi di tumore – sottolinea Stefania Gori, Presidente nazionale AIOM e Direttore del Dipartimento Oncologico dell’Ospedale Sacro Cuore-Don Calabria di Negrar-Verona -. Oggi non possiamo più parlare di male incurabile perché accanto alle armi tradizionali (chirurgia, radioterapia e chemioterapia) abbiamo a disposizione terapie innovative molto efficaci come le terapie a bersaglio molecolare e l’immunoterapia che permettono di migliorare la sopravvivenza a lungo termine con una buona qualità di vita. Grazie alla diagnosi precoce e alle nuove armi, in Italia il 60% dei pazienti sconfigge la malattia. Il sistema sanitario deve saper rispondere alle esigenze di salute di questi cittadini, che spaziano dalla riabilitazione al ritorno alla vita attiva, agli affetti e al lavoro”. A Trento, durante il “Festival della prevenzione e innovazione in oncologia”, saranno distribuiti ai cittadini opuscoli sulle principali regole della prevenzione oncologica e sulle nuove armi in grado di sconfiggere la malattia o di migliorare la sopravvivenza in modo significativo. Nelle tre giornate, all’interno del motorhome, saranno disponibili gli oncologi dell’AIOM per fornire informazioni e consigli. Sono invitati a partecipare le associazioni dei pazienti, i familiari e i cittadini di tutte le età.

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