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Politica

Società partecipate e campagna elettorale

Società pubbliche e para-pubbliche sono un argomento tra i più spinosi della campagna elettorale e rivedere la gestione di questa "galassia" sarà uno dei compiti della prossima amministrazione provinciale. Chiarire il ruolo della Provincia nella governance di società e fondazioni e sfoltire, nonchè rinnovare, qualche consiglio d amministrazione potrebbe aiutare...

Si fa un gran parlare da parte delle forze politiche, dei candidati e delle parti sociali, nell’imminenza delle elezioni provinciali, di “Società partecipate dalla PAT” e di Trentino Sviluppo SpA in particolare.

C’è chi  critica l’assegnazione appunto da parte di Trentino Sviluppo di appalti ad aziende aventi sedi e capitale sociale fuori dal Trentino (Penasa) per il fatto che si perdono i 9/10 delle imposte versate, chi rivendica diverse e maggiori responsabilità nella sua governance (Mosna e De Laurentis), chi ne chiede l’intervento per il finanziamento di futuri impianti funiviari (Comunità di Primiero, Val di Fassa e Rendena) o per l’ammodernamento di altri impianti sciistici (in concessione a privati), come per la società che gestisce le piste a Folgaria, la quale non si sente in grado, autonomamente, di affrontarlo.

Per non parlare della recente vicenda Trentino Marketing, assorbita dalla stessa Trentino Sviluppo, e delle polemiche da parte degli albergatori,  sempre pronti a chiedere l’intervento pubblico e le più moderne soluzioni politico-finanziarie, per non dover direttamente investire risorse proprie  nelle loro aziende, ma lasciarlo fare al pubblico, cioè a lavoratori  dipendenti ed ai pensionati, da cui provengono più dell’80% delle risorse economiche e finanziarie dell’Autonomia.

Il Sindacato ha chiesto  unitariamente alla Giunta uscente un incontro specifico sul tema del Consorzio che riunisce le società partecipate nella gestione del Centro Servizi Condivisi, ma comunque, già il giorno successivo alla scadenza elettorale, alla luce anche della crisi economica e delle ultime novità della Legge di Stabilità, sarà doveroso ed opportuno si apra, nel neo Consiglio Provinciale, coinvolgendo le parti sociali,  un chiarimento ed una razionalizzazione di Trentino Sviluppo e di tutto il sistema delle attuali dodici partecipate della PAT e delle quindici Agenzie provinciali autonome od ad esse collegate. Anche perché nello stesso piano di miglioramento della PAT è già prevista la creazione dell’Agenzia per il turismo, di fatto resciuscitando Trentino Marketing.

Il sistema societario pubblico  infatti è assai importante sia in riferimento alla macchina finanziaria e patrimoniale della Provincia Autonoma (Cassa del Trentino, ITEA  e Patrimonio spa, Tecnofin), nonché della stessa struttura produttiva ed infrastrutturale  del Trentino (Trentino Sviluppo, Trentino Trasporti, Aeroporto Caproni, Informatica Trentina, Trentino Network) e della formazione, ricerca  e conoscenza (TSM e  le sei Fondazioni che se ne occupano).

Bisognerà capire come gestire il non indifferente indebitamento accumulato da queste società, riequilibrare e razionalizzare investimenti e spese, nonché rinnovare e ridurre la pletora di Consigli d’Amministrazione, comitati d’indirizzo e burocrazie che prosperano in questa “galassia” , mettendo in chiaro anche le differenze e le peculiarità delle diversità contrattuali dei dipendenti in essere ed il ruolo assai ambiguo e sfuggente della Dirigenza della PAT nella governance e spesso nella direzione di questi enti e società.

Infine,  la UIL  auspica che per le future nomine, non si perseveri con la cattiva abitudine di nominare ex politici e dirigenti in pensione. I dati ci dicono che il sistema pubblico provinciale ha quasi metà del personale oltre i 50 anni di età e solo il 2% è sotto i 30 anni. Dati che forse vengono ignorati, salvo poi stracciarsi le vesti leggendo i dati sulla disoccupazione giovanile. 

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