Ex Whirlpool, Martinelli, Arcese: protesta dei lavoratori in aula, seduta sospesa
Nuova protesta in Consiglio provinciale, organizzata dal sindacato SBM. I lavoratori di aziende chiuse o in fallimento hanno simbolicamente "licenziato" l'assessore Olivi. Sotto accusa le politiche provinciali a favore di aziende che hanno poi delocalizzato o licenziato
Proteste in aula questa mattina: la seduta del Consiglio provinciale, già impegnata in una deviazione dall’argomento di convocazione, su richiesta dei consiglieri di minoranza Cia e Fugatti che hanno chiesto un chiarimento sul caso Baratter, è stata interrotta perché un gruppo di lavoratori che ha occupato le tribune mostrando striscioni di protesta.
Una nota del Sindacato di Base Multicategoriale, che guida la protesta, specifica che si tratta di ex lavoratori della Whirlpool, della Martinelli, dell'Arcese, e di altre aziende "chiuse, delocalizzate o fallite, nonostante abbiano ricevuto a vario titolo mmilioni di euro, pagati con il pubblico denaro".
Fallimentari le politiche provinciali, imputate all'assessore Olivi, di cui si chiedono le dimissioni: "Olivi dimettiti" recita uno degli striscioni esposti in aula. Il pesidente del Consiglio Bruno Dorigatti è stato costretto a sospendere la seduta fino a nuovo ordine.