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Droga e giovani: nasce un nuovo ente provinciale, a dirigerlo Federico Samaden

Un organo provinciale dedicato all'informazione sul tema ed alla prevenzione del fenomeno nelle scuole, affidato all'ex direttore della comunità trentina di San Patrignano

Azioni mirate nelle scuole per prevenire, e contrastare, il consumo di stupefacenti. La novità è stata annunciata dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, accompagnato dall'assessore all'Agricoltura e Foreste Giulia Zanotelli. Assenti gli  assessori alla Sanità, Stefania Segnana, ed allaScuola, Mirk Bisesti.  "Preoccupazioni espresse da molte famiglie che sono coinvolte dal tema in prima persona", è stato detto, hanno spinto la Giunta a decidere di istituire un ente dedicato al tema.

Fugatti: "La lotta alla droga è una guerra"

"Crediamo che debba passare il messaggio tra i giovani e nelle scuole che la droga fa male. Negli ultimi anni c'è stata un'eccessiva tolleranza, che non evidenziava la gravità del fenomeno - ha detto Fugatti - La lotta alla droga è una vera e propria guerra che la Giunta provinciale vuole affrontare a 360 gradi". 

La guida del nuovo ente è stata affidata a Federico Samaden, direttore dell'Istituto di Formazione Professionale Alberghiero della Provincia autonoma di Trento. Samadem è stato fondatore e responsabile unico della comunità di San Patrignano a San Vito di Pergine e da anni promuove incontri anche a livello nazionale sul tema, in particolare nel mondo della scuola.

Samaden, chi è il direttore del nuovo ente

Samaden ha vissuto l'esperienza della droga in prima persona. Ne è uscito grazie a San Patrignano, ed in seguito ha scritto un libro sulla propria esperienza. Ha provato varie droghe, tra cui LSD e cocaina, come racconta in "Fotogrammi stupefacenti. Storia di una rivincita", dove ripercorre la sua adolescenza, nel milanese, la "trappola", come lui stesso la definisce, e la rivincita proprio grazie alla comunità di San Patrignano, di cui è stato a lungo collaboratore e socio lavoratore.

In passato si è espresso duramente contro la legalizzazione della cannabis light e dell'uso del termine "leggere", per distinguere le droghe derivate dalla cannabis dalle altre. Fra le proposte già allo studio, evidenziate da Samaden, quella di creare in Trentino una rete di scuole e di comuni “no drugs”.

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