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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Centro storico / Piazza Dante

Comunità di Valle: approvata la riforma

"Non l'ho mai considerata una legge epocale" ha commentato il promotore Daldoss dopo l'approvazione ieri in consiglio di quella che è una riforma tra molte virgolette e che riguarda più che altro i Comuni, incentivati se non obbligati, ad unirsi in vista di uno smantellamento degli enti nati nel 2006

Niente più elezioni dirette per le Comunità di valle, gli assessori saranno nominati dai consigli comunali ed i presidente sarà un sindaco e percepirà indennità di carica. E' questo il passaggio che "riforma" (le virgolette sono d'obbligo visto che lo stesso promotore ha detto "non l'ho mai considerata una legge epocale") le Comunità di valle con la legge proposta dall'assessore Daldoss, approvata ieri in consiglio provinciale con 21 sì, 6 no e 5 astensioni. Nella legge però si parla molto di comuni e di fusioni: l'obiettivo dichiarato più volte dall'assessore e dal presidente Rossi è quello di passare entro fine legislatura dagli attuali 217 municipi a poco più di cento.

Una mossa hce fa pensare ad un lento "smantellamento" delle Comunità, che consegnerebbero funzioni e poteri alle gestioni associate, previste per i comuni con meno di 3000 abitanti. Per quanto riguarda le fusioni il presidente Rossi ha ribadito: "Non si sentiamo killer dei comuni, l'ultima parola spetterà ai cittadini (come previsto dalla Costituzione ndr) ma parlare di fusioni 4 o 5 anni fa era un tabù, oggi non lo è più e speriamo che i nostri amministratori sappiano salire sul campanile per guardare oltre". Nel frattempo, mentre l'obiettivo è quello di avere meno comuni, la legge di ieri istituisce di fatto una Comunità in più: quella di Rovereto che, staccandosi dalla Vallagarina, diventa piano d'ambito a sè, come l'ente che riunisce Trento, Aldeno, Cimone e Garniga, consolidatosi solamente l'anno scorso. 

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