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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Cinque candidati per il centro sinistra autonomista: primarie il 13 luglio

Potranno votare tutti, ma - questa la vera novità - solo dopo essersi iscritti al registro degli elettori della coalizione compilando e firmando una dichiarazione in cui ci si impegna a sostenere anche il futuro candidato alla presidenza

Il 13 luglio, data a dir poco "balneare" (il ché non gioca a favore della partecipazione popolare, già ai minimi storici) si terranno le primarie per la scelta del candidato che guiderà la coalizione del centro sinistra autonomista alle elezioni provinciali di ottobre. Potranno votare tutti, ma - questa la  vera novità - solo dopo essersi iscritti al registro degli elettori della coalizione compilando e firmando una dichiarazione in cui ci si impegna a sostenere anche il futuro candidato alla presidenza. "Un'assunzione di responsabilità da parte dell'elettore", ha commentato Roberto Pinter (Pd), presentando i candidati. Per essere ammessi al seggio della propria sezione elettorale, si voterà gratuitamente, è sufficiente presentarsi con un documento e la tessera elettorale. Non verrà richiesto di pagare nulla, ma verrà comunque richiesto un contributo libero, per "concorrere alla copertura delle spese sostenute". Per scegliere il candidato basta una croce sulla scheda in corrispondenza del rettangolo in cui è scritto il nome. Seggi aperti dalle 8 alle 22.


I candidati


La coalizione raccoglie Pd, Upt, Patt, Verdi, Idv, Ual, Psi, l'associazione cattolica la Stella (dell'assessore Lia Beltrami) e l'associzione comunità (che fa riferimento a Mario Magnani). Dopo settimane di confronti, date confermate e poi posticipate, lo scenario è il seguente: per l'Upt il candidato è l'attuale assessore all'urbanistica Mauro Gilmozzi (sostenuto, sorpresa sopresa, anche dall'Italia dei valori); per il Pd l'assessore all'industria e commercio Alessandro Olivi; per il Patt l'assessore alla Sanità Ugo Rossi. Poi ci sono due "outsider", cioè la consigliere comunale dei Verdi Lucia Coppola e il candidato scelto dai socialisti trentini, l'avvocato e ricercatore Alexander Schuster. 

Lucia Coppola, 62 anni, ex insegnante, consigliere comunale con un passato in Rifondazione comunista, da anni milita nei Verdi del Trentino. Unica donna candidata, il suo programma propone un cambio di rotta in forza dell'"esperienza ecologista e ambientalista", con un occhio a "sostenibilità ambientale, un attenzione forte ai beni comuni, materiali e non, alla scuola pubblica, alla cultura, alla difesa del diritto alla salute e dei parchi naturali. Ad un turismo più dolce e meno impattante. Noi, ad esempio, - ha dichiarato Coppola - siamo contrari agli impianti di risalita oltre i 2 mila metri".

Mauro Gilmozzi, 55 anni, dottore commercialista, prima di diventare assessore all'Urbanistica, ruolo che ricopre da due mandati, è stato consigliere comunale a Cavalese (dove è nato) diventando poi sindaco dal 1990 fino al 2003, anno dell'approdo in Provincia. "Ribadisco che noi saremmo stati contrari alle primarie - ha dichiarato Gilmozzi - perché è un modello molto diverso da quello trentino e i risultati, specie nei piccoli centri, lo dimostrano. Non condividiamo il metodo, ma prima viene la coalizione". Il motto di Gilmozzi è "Prima i nostri figli". il suo è un programma articolato su quattro temi  principali, cioè lavoro, conoscenza, welfare e cooperazione, e autonomia. Secondo Gilmozzi - che pensa "di avere esperienza e visione" - il Trentino dovrà diventare "un punto di riferimento nazionale ed europeo". Rivendica di aver dato i Natali al terzo Piano urbanistico provinciale che conterrebbe "spunti attuali e rilevanti" nella direzione dell'internazionalizzazione. Una parola, questa, che assieme a ricerca e innovazione è stat ripetuta - prevedibilmente - un po' da tutti i candidati.


Alessandro Olivi, 47 anni, avvocato, politico di lungo corso eletto per la prima volta a soli 24 anni nel Consiglio comunale di Folgaria, dove ha anche ricoperto assessore e vicesindaco. Nel 1995 diventa sindaco, carica che ha ricoperto fino al 2008, quando entra in Giunta provinciale con la delega all'Industria, commercio e artigianato. E' stato il candidato che (in qualche modo e non senza mal di pancia interni) ha ricomposto il Pd trentino, spiazzato dalla ritirata di Pacher e spazzato dai venti di cambiamento innescati dalla base, da Luca Zeni e da Donata Borgonovo Re. Alla fine è prevalsa la continuità e - senza primarie - il Pd ha deciso che il candidato doveva essere lui. Olivi ha parlato della colazione come "valore politico condiviso" (nessuna prova "muscolare" tra partiti quindi (poco prima anche Roberto Pinter aveva detto che le "primarie non sono una resa dei conti" tra forze del centrosinistra). Con qualche ma, visto che - ha continuato Olivi - "la coalizione non è statica, va reinterpretata ogni cinque anni". Bisogna perciò "guardare avanti e non indietro" (verso Dellai?), trovare "vie d'uscita al cambiamento in atto". Per Olivi, è il Pd "la forza più attrezzata per tenere insieme" la protezione sociale da un lato e la capacità di tirare "fuori le energie vitali" della società trentina attraverso "politiche del lavoro" che devono cambiare da "passive ad attive". Che, tradotto, potrebbe significare meno soldi a pioggia (anche perché non ci sono più le risorse di una volta, quindi il "cambiamento" ci sarà in ogni caso) e più interventi mirati sulla formazione delle professionalità. 

Ugo Rossi, 50 anni, al primo mandato da assessore alla Sanità, ha lavorato nel campo assicurativo e succesisvamente ha ricoperto ruoli dirigenziali per le Ferrovie Trento - Malè. L'inizio del suo impegno politico, dopo la candidatura nelle liste del Patt al comune di Lavis nel 1999 e la presenza nel direttivo della sezione locale, risale al 2002 quando gli viene chiesto di presiedere la commissione organizzatrice del congresso provinciale. Rossi ha parlato delle primarie come "di un valore", affermando un paio di volte che il Patt ha tracciato la via per primo. "Il mio sogno è quello di avere un autonomia che ci porti definitivamente in Europa", e un "Trentino bilingue, se non trilingue, nel giro di un decennio", ha detto Rossi. Che ha parlato di "responsabilità per il bene comune" e nei confronti "di quelli che verranno dopo di noi". "Quello che mi sento di dire - ha aggiunto - è che posso garantire la mia indipendenza rispetto ad un modo di gestire il consenso ormai superato. Spesso ci sono intrecci troppo forti tra economia e politica, o tra politica e fondazioni. Inoltre intendo recuperare il valore del merito, soprattutto nella pubblica amministrazione".


Alexander Schuster, avvocato, 35 anni, senza tessere di partito, è stato scelto dopo un accordo con il Psi trentino. Ex presidente dell'Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani, Schuster ha svolto anche dei lavori sulle discriminazioni di genere. ha coordinato ricerche giuridiche e interdisciplinari e è esperto giuridico esterno della Commissione europea. Ha insegnato e svolto ricerca presso università e centri in Trento, Montréal, Toronto, Washington DC, Atene, Treviri, Pristina, Strasburgo e Udine. Le sue aree di interesse sono i diritti fondamentali, il diritto comunitario e le nuove sfide poste dalla bioetica e dalla ricerca tecnologica, come per esempio la procreazione assistita e le decisioni del fine vita. Ha pubblicato su diversi temi quali i sistemi giuridici nordamericani, il diritto dell’Unione europea, il diritto costituzionale comparato e il biodiritto. Nel 2011 ha curato i libri Omogenitorialità, DisOrientamenti e Equality and Justice. "Sottoscrivo tutto quello che hanno detto gli altri - ha esordito Schuster -. I nostri obiettivi sono gli stessi ma quello che si distingue è come raggiungerli. Io non sono qui per fare la mascotte, in quota giovani, del futuro presidente della Provincia". Poi, rivolto alla platea di giornalisti e politici, "Valutatemi sulla mia credibilità, non in base all'età". Schuster ha quindi rivolto un appello alla politica, rea di aver "allontanato i giovani per vent'anni" dalla politica: "Ciascuno di voi - ha detto - deve recuperare le forze sul territorio. Dovete dare fiducia ai giovani e a chi non ha tessere di partito".

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