Preferenza di genere, troppi emendamenti. ACLI: "Una vergogna"
Sul tema della preferenza di genere inviamo questa riflessione di Luisa Masera del Coordinamento Donne delle Acli raccolta in margine agli incontri dei “giovedì alle Acli” promossi da questa associazione:
PREFERENZA DI GENERE
Quando eravamo piccole andava di moda un gioco chiamato: “Chi ha paura dell'uomo nero?” Oggi nessuno più oserebbe proporlo poiché appare politicamente molto scorretto. C'è però un nuovo gioco a cui si stanno appassionando i nostri rappresentanti regionali ed è “Chi ha paura delle donne in politica?”. Tutti fingono di essere preoccupati delle gravi questioni relative al lavoro, all'economia ecc... ma poi rallentano continuamente i lavori del Consiglio. Ad esempio non si fanno scrupolo a presentare migliaia di emendamenti, per bloccare la discussione, su un semplice adeguamento delle regole per il voto alle comunali a quelle già in vigore nel resto d'Italia. Né tanto meno si vergognano di affossare definitivamente il disegno di legge in esame. Evidentemente stabilire che chi vuol dare due preferenze non può darle a candidati dello stesso sesso (cioè se voti una donna, devi dare il secondo voto ad un uomo e viceversa) è sentito come un attacco al consolidato predominio maschile. Quale terrore attanaglia trasversalmente questi uomini? Pensano che le donne non siano intelligenti e preparate quanto loro e quindi si aggrappano ai consolidati meccanismi, che di fatto escludono la componente femminile, per difendere il bene comune? Hanno deciso che quelle cariche sono troppo remunerative per rischiare di dovervi rinunciare a favore di una donna? Credono che caratterizzare il Trentino-Alto Adige come la regione più maschilista d'Italia possa portare vantaggi al settore turistico? Non abbiamo una risposta certa a queste domande, ma la certezza che sia una vergogna questa non ce la toglie nessuno.
Per il gruppo del “Giovedì alla ACLI” Luisa Masera
