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Borgonovo Re e Zeni non si candidano alle primarie. Resta solo Olivi

Le primarie Pd non si faranno: "Forse perché considerate troppo rischiose, dato che il loro esito non è né prevedibile né controllabile. Potrebbe vincere una proposta diversa da quella precostituita"

Oggi alle ore 18.00 risulta depositata un’unica candidatura per il  Partito Democratico del Trentino alle primarie di coalizione del centrosinistra autonomista, quella dell'assessore all'industria Alessandro Olivi. La candidatura è stata sottoscritta da 60 iscritti  Pd, di cui  10 membri dell’Assemblea provinciale. Si sono quindi ritirati Luc Zeni e Donata Borgonovo Re.

Pubblichiamo di seguito il documento integrale scritto dai due outsider, ormai fuori dai giochi per la corsa alle primarie di coalizione in vista delle elezioni provinciali di ottobre.

Siamo arrivati al termine di un percorso durato quattro mesi e, dopo tante discussioni, è stato deciso che le primarie per la Presidenza della Provincia - quelle vere, dove i cittadini scelgono tra diverse proposte in quale direzione far andare il Trentino del futuro - non ci saranno. Forse perché considerate troppo rischiose, dato che il loro esito non è né prevedibile né controllabile. Potrebbe vincere una proposta diversa da quella precostituita, come insegnano le esperienze di Milano con Pisapia a Milano, di Firenze con Renzi, o di Genova con Doria.

Noi però crediamo in un partito Democratico di fatto, oltre che di nome: un partito aperto, inclusivo, nel quale le persone possano riconoscersi ed appassionarsi al di là della loro provenienza sociale e della loro specifica competenza. Crediamo in un partito di centrosinistra che sia davvero al servizio del Trentino (e del Paese), che costruisca in modo partecipato e trasparente il bene comune, che non si chiuda nel rappresentare gli interessi di qualche categoria soltanto ma che scelga di rappresentare democraticamente tutta la società, fornendo una visione complessiva nella quale possano riconoscersi attivamente donne e uomini, giovani e anziani, deboli e forti, lavoratori e imprenditori, tutti egualmente portatori di dignità, di idee e di proposte significative.
Per questo primarie aperte - capaci di coinvolgere, di aprire una discussione sul futuro, sulle politiche di sviluppo sostenibile, sulla formazione e sulla istruzione, sull’innovazione, sul turismo, sul ruolo delle strutture pubbliche, sulle politiche di accompagnamento sociale, sull’autonomia che crea autonomie – sarebbero state non solo importanti, ma essenziali: sia per dare forza e respiro alla proposta politica offerta dal Pd, sia per coinvolgere effettivamente i cittadini nella scelta del futuro che vorrebbero per il loro, per il nostro Trentino.

Alla fine il candidato del Partito Democratico sarà scelto dall’assemblea provinciale, un organismo di 68 persone, certamente rappresentativo ma che non può sostituirsi alla ben più ampia platea dei 72.000 elettori del PD o degli oltre 500.000 trentini. La scelta non sarà dunque affidata ai cittadini, come previsto dalle regole fondamentali che hanno ispirato la nascita del Partito Democratico e che ne guidano il funzionamento, e questo rappresenta per noi un limite del quale prendiamo atto e che ci costringe ad assumere una decisione chiara. Abbiamo deciso di rimanere coerenti con quelle regole e quello spirito, e quindi oggi annunciamo di non presentare la nostra candidatura: riteniamo di non poter partecipare ad un confronto che si esaurisce all’interno di un organo di partito e che non consente in alcun modo di superare la separazione e la distanza che nel tempo si è creata tra gli apparati dei partiti ed i cittadini. Una distanza che le primarie aperte avrebbero accorciato, se non colmato.

Il nostro impegno è comunque quello di continuare a lavorare perché anche dentro il PD del Trentino diventi maggioranza – come già lo è tra i cittadini – la posizione di chi desidera costruire un Trentino capace di guardare in avanti, partendo dai tanti punti di forza che ci sono ma senza nascondersi né le criticità, né le difficoltà. In un mondo che cambia è dovere di una politica responsabile avere il coraggio di innovarsi e di proporre sempre nuove soluzioni, perché limitarsi a guardare all’indietro, rivendicando le cose buone fatte, non è sufficiente. Quindi pur ritenendo un errore grave quello fatto dalla dirigenza del PD, non potremo che rimetterci alle decisioni che prenderà il partito in ordine al percorso di avvicinamento alle prossime elezioni provinciali, ed a possibili primarie chiuse di coalizione, con la forte speranza che ancora una volta gli elettori sapranno essere capaci di procedere con tenacia e fiducia nel difficile cammino di costruzione della democrazia, dimostrando di avere uno sguardo più aperto e coraggioso.

In conclusione, vogliamo ringraziare con tutto il cuore le tantissime persone che hanno lavorato e stanno lavorando insieme a noi e quelle che in questi giorni ci hanno manifestato il loro sostegno. Comprendiamo la delusione per la scelta di chiusura che è stata fatta, ma siamo certi che sta a noi trasformare questo momento difficile in una utile tappa nel nostro comune cammino per la costruzione di una politica più aperta e semplicemente inclusiva e per la edificazione di un Trentino sempre migliore, nel quale sia per tutti una gioia ed un impegno vivere.

Donata Borgonovo Re  e Luca Zeni

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