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Inquinamento acustico da ferrovia, approvati nuovi limiti

Il documento illustrato in aula dall'assessore Michelangelo Marchesi è passato con 29 sì e 5 astenuti: si divide il territorio in sei zone omogenee, definendo per ciascuna i livelli massimi di rumore

Il Consiglio comunale ha approvato questa sera il piano di classificazione acustica del territorio comunale. Il documento illustrato in aula dall’assessore Michelangelo Marchesi è passato con 29 sì e 5 astenuti. Il documento divide il territorio in sei zone omogenee, definendo per ciascuna i livelli massimi di rumore. Nel dettaglio, la prima classe individua le aree particolarmente protette (parchi, aree residenziali). La seconda delimita invece quelle destinate principalmente ad uso residenziale, mentre la terza classe segna le aree di tipo misto. La quarta le aree di intesa attività umana; la quinta classe raccoglie le aree prevalentemente industriali. Infine, la sesta classe riguarda le zone esclusivamente industriali. Si va da un minimo di 50 (40 di notte) decibel massimi ammessi nelle zone più sensibili, cioè quelle dove ci sono parchi, scuole e ospedali, ad un massimo di 70 decibel per le aree esclusivamente industriali. 

Insieme al documento è stato approvato un emendamento proposto dai consiglieri dell’Upt che prevede che l’amministrazione comunale possa procedere da subito alla predisposizione delle rilevazioni per l’adozione dei piani di risanamento acustico. In aula, infatti, si è discusso ampiamente della necessità di trovare soluzione ai problemi di inquinamento acustico in città, ed in particolare ai disagi dei cittadini che vivono vicino alla ferrovia come in Cristo Re. Sulla questione l’assessore Marchesi ha annunciato che il Comune, per sollecitare Ferrovie, è pronto a farsi carico della progettazione delle barriere antirumore e ha ribadito che la questione è prioritaria per l’Amministrazione.
A sollevare per primo la questione dell’inquinamento acustico legato alla ferrovia è stato il presidente della commissione Ambiente Dario Maestranzi (Leali) che ha sollevato perplessità sul piano, che non fornisce risposte al problema dell’inquinamento acustico prodotto dal passaggio dei treni. In tale senso ha auspicato un intervento forte e incisivo dell’Amministrazione comunale per dare risposta ai disagi vissuti dagli abitanti di Cristo Re e Roncafort. Ha, dunque, annunciato il proprio voto di astensione. Sul problema ferrovia si è soffermata anche la consigliera Lucia Coppola (Verdi) che però ha definito il documento un primo passo importante verso la soluzione dei problema. Un intervento forte è stato invocato anche dal consigliere Nicola Salvati (Pd) che pure ha apprezzato la validità tecnica del documento così come il collega Alberto Salizzoni. Dalle minoranze ha espresso dubbi sui contenuti del documento il consigliere Vittorio Bridi (Lega Nord), mentre Giorgio Piffer (Civica per Trento) ha auspicato che la classificazione acustica e i successivi piani di risanamento non si traducano in un rallentamento delle pratiche edilizie.
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