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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

"Il bambino tornato in famiglia è frutto di un lavoro sinergico"

"I recenti decreti del tribunale dei minori di Trento in cui alcuni bambini sono stati riportati in famiglia, dimostrano che è possibile valorizzare e mantenere i rapporti famigliari anche in situazioni delicate e complesse"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

I recenti decreti del tribunale dei minori di Trento in cui alcuni bambini sono stati riportati in famiglia, dimostrano che è possibile valorizzare e mantenere i rapporti famigliari anche in situazioni delicate e complesse. Mi auguro che queste decisioni siano il frutto di un cambiamento culturale che accetta la sfida posta dalla famiglia contemporanea. Ormai vari esperimenti e realtà eccellenti portate avanti da esponenti autorevoli e innovativi del ramo universitario, enti parastatali e soggetti riconosciuti a vario livello professionale hanno dimostrato che mantenere i bambini in famiglia si può: un esempio tra tutti l'Istituto Zancan di Padova, ma non solo.

Nel nostro piccolo i recenti successi in campo minorile sono il risultato di un lavoro sinergico multidisciplinare che ha visto la cooperazione e il contributo di vari professionisti e associazioni, a dispetto dell'arretratezza e dell'incompetenza dei servizi sociali che purtroppo mantengono ancora una visione datata che non riesce a superare il rapporto esperto-utente in cui i servizi sono i depositari della "verità rivelata" mentre gli utenti sono il "problema". In realtà come ha affermato il sociologo Fabio Folghereiter dell'Università S. Cuore di Milano in un recente congresso organizzato dal comune di Trento indetto per presentare il bilancio sociale, il compito dei servizi dovrebbe essere quello di trovare, stimolare e indirizzare le risorse insite nelle famiglie in un rapporto di relazione di assoluta reciprocità e non di sudditanza.

Mi auguro che i servizi sociali sappiano cogliere gli stimoli provenienti da queste nuove indicazioni del tribunale e da soggetti provenienti dal mondo accademico universitario che si differenziano dalla massa omogenea del sistema minorile appiattito spesso su dogmi, non limitandosi ad applaudire Folghereiter, come hanno fatto al convegno di cui sopra, senza poi magari recepire veramente le sue indicazioni e gli spunti dati anche in ordine al comportamento da assumere da parte di chi ha il compito di amministrare il territorio in una prospettiva di dimagrimento dei soldi stanziati a bilancio per erogare servizi rivolti al sociale (pare che la crisi fino ad oggi non abbia intaccato il sistema delle cooperative e delle case famiglie che lavorano su questi allontanamenti dei bambini!). Sostenere le relazioni tra minori e famiglie è possibile, ma è necessario superare una certa cultura autoreferenziale per mettersi in discussione assieme alle famiglie, non esercitando poteri dominanti o eccessivamente critici e contrari alla cellula famigliare. E ovviamente si deve eliminare il conflitto d'interesse per cui certe cooperative private guadagnano più di 100 euro al giorno per bambino e per cui si mantiene in essere un forte consenso elettorale derivante dalla sistemazione occupazionale/reddituale che da tali entrate derivano. Da parte mia continuerò questa battaglia fino in fondo, insieme a tanti soggetti autorevoli con i quali ora collaboro, molto più fiduciosa della possibilità di giungere a breve ad una riforma vera e garantista del diritto di famiglia e del rispetto della Convenzione di New York sui diritti del fanciullo, editto bellissimo sottoscritto dagli Stati membri ma rimasto in tantissimi casi una sorta di simulacro sacro profanato spesso e boicottato nella realtà!

Gabriella Maffioletti
Consigliere comunale di Trento e delegata di Adiantum per i rapporti con gli Enti local

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