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Mozione in Comune: "Niente speculazioni sull'ex Cassa Malati"

Sulla questione intervennero i cittadini di Trento nel 2003 e raccolsero centinaia di firme per opporsi al trasferimento nella nuova sede, ma senza successo. Vi fu anche un esposto alla Corte dei Conti sulla permuta

"Fornire al Consiglio comunale, in modo esaustivo ed organico, notizie dettagliate sui progetti che si intendono realizzare in città, in modo particolare nell’area compresa tra via Grazioli e via Barbacovi non essendo plausibile  che il trasferimento di sedi strategiche per l'utenza cittadina sia soggetto al puro arbitrio della Provincia Autonoma di Trento". Lo chiede in una proposta di mozione la consigliere comunale di Trento Giovanna Giugni, che interviene sul destino dell'ex cassa malati di piazza Venezia. Giugni chiede di "evitare  nuove costruzioni di edifici ad uso pubblico in città fino a che non sia stato riqualificato l'esistente, con l'uso efficiente degli spazi già pubblici oggi in stato di abbandono e degrado", in modo da "realizzare, in sinergia con gli enti  pubblici proprietari, un piano di permute che impedisca la perdita del patrimonio architettonico della città". 

Sulla questione intervennero i cittadini di Trento nel 2003 e raccolsero centinaia di firme per opporsi al trasferimento nella nuova sede, ma senza successo. Vi fu anche un esposto (politicamente trasversale) alla Corte dei Conti sulla permuta che privatizzò un edificio pubblico da sempre ( prima teatro, poi sede sanitaria, poi eccezionalmente universitaria). Il Consiglio comunale - sostiene Giugni - deve essere informato sul disegno complessivo a cui si vuole sottoporre l'insieme degli edifici pubblici cittadini, soprattutto nella delicatissima area compresa tra via Grazioli e via Barbacovi, dove si vogliono demolire edifici storici, si consente il permanere di relitti commerciali, si vuole prendere in affitto dai privati ciò che agli stessi privati era stato venduto. Soprattutto in prossimità delle elezioni deve essere chiaro il progetto di città che si vuole consegnare alle prossime generazioni e la reale efficienza nell'uso delle risorse pubbliche.

Giugni chiede inoltre di ragguagliare "il Consiglio a cui viene sottoposta la richiesta dell'eliminazione di un vincolo urbanistico gravante su Palazzo Verdi, circa i costi dell'operazione finanziaria che portò, a suo tempo, la Provincia a permutare Palazzo Verdi con la struttura del Big Center cosicchè lo stesso Consiglio possa valutare la reale convenienza della scelta effettuata, e valutare attentamente quelle da effettuare, anche in considerazione dell'esposto di cui si fa menzione in premessa". 

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