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Sabato, 20 Aprile 2024
Elezioni

Le "Primarie della Cultura" diventano un movimento politico

Sarà presentato domani un soggetto politico più strutturato nato all'interno del panorama culturale trentino, che coinvolge anche operatori economici e semplici cittadini. Cultura Società Economia, questo il nuovo nome del movimento, chiede un rinnovamento nella gestione delle attività culturali in Trentino

Il movimento nato con la mobilitazione di alcuni musicisti ed artisti trentini che all'inizio dell'estate si erano dati il nome di "Primarie della cultura" è diventato ora "movimento" in senso più politico. Un partito, che molto probabilmente, ma è una nostra supposizione, sarà in corsa per le prossime elezioni provinciali. Sarà infatti presentatoall'Hotel Everest giovedì 22 agosto in mattinata, con tanto di logo e nome: CSE ovvero Cultura (il settore che più sta a cuore ai promotori) Società e Economia. Illegame tra cultura ed economia era stato uno dei punti forti su cui si era concentrato il dibattito nel giugno scorso, con il coinvolgimento di operatori economici quali gestori di locali pubblici che chiedevano menorestrizioni per proporre attività culturali fuori e dentro i bar, ma anche i rappresentanti di istituzioni culturali come festival e stagioni teatrali. Alla questione si erano interessati anche alcuni politici in senso stretto, come il senatore Franco Panizza, ex assessore alla cultura, ed il presidente degli artigiani Roberto Delaurentis, diventato ora u volto politico per le prossime elezioni. Entrambi erano intervenuti in un incontro svoltosi alla Bookique per presentare il movimento d'opinione. 

"Siamo un gruppo di cittadini, intellettuali, artisti, professionisti, operatori culturali, imprenditori" così si presentano nel Comunicato Stampa "vogliamo indicare strade verso una politica economico-culturale  efficiente, competente, coordinata e creativa. Ci mettiamo in gioco perchè abbiamo  capito quanto sia difficile altrimenti, per una realtà aperta e non schierata come la  nostra, essere ascoltata. In Trentino c’è un muro di gomma, dietro a cui si  arroccano tenacemente molti politici e burocrati. Un muro di gomma impermeabile alle proposte di rinnovamento che provengono dalla società civile. Siccome ci  aspettano tempi difficili quel muro va abbattuto. E alla svelta. Noi forniamo il nostro contributo".

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