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Filippin (Mir): "Si esce dalla crisi con il terzo Statuto d'autonomia"

Intervista al candidato del Mir: " Avremo 1 miliardo e 300 milioni in meno nel 2017, quindi la prima cosa da fare è andare a Roma e ottenere il terzo statuto con nuove competenze. Ma a Roma come Regione non come Provincia"

Giuseppe Filippin, consigliere provinciale uscente, è candidato presidente alle elezioni provinciali del 27 ottobre per il Mir, Moderati in rivoluzione.

Tre ragioni per cui i trentini dovrebbero votarla.
 Anzitutto perché  il mio impegno in politica è ventennale prima in consiglio comunale e poi in Provincia. Impegno costruttivo, con una opposizione non fine a sè stessa. Se c'è una maggioranza è necessaria anche l'opposizione. L'aspetto degenerativo in Tentino è che non c'è alternanza. Un voto a me serve quindi per dare ai liberali un diritto di rappresentanza che serve anche all'autonomia, perché senza  minoranza non c'è maggioranza. Il programma è interessante: proponiamo una banca pubblica provinciale per mutui a basso tasso per famiglie e imprese per far ripartire la ripresa. Altro punto è la delega fiscale per ridurre Irap e Irpef per rendere questa terra competitiva con i territori confinanti, in Italia e Austria. 

Cosa va assolutamente cambiato rispetto alla passato?
Nel 2017 terminerà la compensazione della quota variabile e il bilancio sarà ridotto di un terzo, ben 450 milioni in meno più altri 800 milioni che ci chiedono per sanare il debito pubblico. Non avremmo la possibilità di andare avanti come ora. Bisogna quindi andare verso un terzo statuto e superare l'accordo di Milano e andare a Roma chiedendo entrate certe ed una delega fiscale per far sì che le tasse restino in Trentino modulando le aliquote e rendendo più competitivo il territorio. Avremo 1 miliardo e 300 milioni in meno nel 2017, quindi la prima cosa da fare è andare a Roma e ottenere il terzo statuto con nuove competenze. Ma a Roma come Regione non come Provincia. 

Qual è la prima cosa che farebbe se venisse eletto?
Tagliare i vitalizi dei consiglieri regionali. Eliminare questi privilegi. 

Cosa dice ai suoi avversari politici?
In politica non ci sono avversari, ma idee che debbono essere messe a confronto. Il Trentino che abbiamo mi sta bene ma devono esserci migliori indicatori: la disoccupazione giovanile in Europa è al 24% in Trentino al 22% e in Alto Adige al 12%. Dovremo chiederci perché c'è qualcosa che non va e guardare anche all'Alto Adige, la politica trentina deve guardare anche oltre confine.

E agli alleati?
Noi liberali avremmo potuto dare più significato e rappresentanza al voto utile. Il mio rammarico è essere andato da solo e non essere riuscito a coagulare una grande area moderata per avere più rappresentanza. 

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