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L'attacco

Forza Italia scompare dal Trentino: "Ormai è corrente dell'Msi"

La senatrice non nasconde l'amarezza: "Ero tornata a coordinarlo nel 2017 su richiesta di Berlusconi dopo che era stato raso al suolo per politiche sbagliate e stavamo risalendo quando l’attuale dirigenza ha deciso inspiegabilmente un cambio"

Alle elezioni provinciali di Trento, che hanno riconfermato presidente Maurizio Fugatti, c’è un solo partito del centrodestra che non può proprio permettersi di fare festa ed è Forza Italia del coordinatore nazionale Antonio Tajani. Il partito fondato da Silvio Berlusconi non solo si ferma al 2% con poco meno di 5mila voti ma non piazza neppure un consigliere nel parlamentino.

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Uno schianto sul quale arriva durissima la parlamentare Michaela Biancofiore che, per 28 anni, è stata una donna forte della dirigenza nazionale del partito, vicinissima e fedelissima di Silvio Berlusconi. “Forza Italia ha perso ogni identità, ai miei tempi si scriveva Berlusconi e si leggeva Biancofiore e viceversa - scrive la presidente del gruppo parlamentare in Senato di Civici d’Italia, Noi Moderati, Ci, Udc , Maie -. A Bolzano ora era diventato la corrente minoritaria dell’Msi e in Trentino solo un contenitore a usum delphini monoriferenziale, senza attività, senza idee, senza tradizione e ideali. Ecco spiegato il dimezzamento dei voti in Alto Adige e in Trentino e le scarse o quasi nulle  preferenze prese dai suoi candidati, sedicenti esponenti, che l’hanno usata come un autobus”.

Poi la senatrice chiede le scuse di chi è responsabile di tutto questo a suo avviso: “Mi auguro di ricevere le scuse dalla dirigenza di Fi che dovrebbe farle però prima a Berlusconi per averlo diviso dagli affetti sinceri che aveva sul territorio oltre che dai suoi elettori. Colgo invece l’occasione per fare i miei complimenti al Presidente Fugatti e agli amici di Fdi che sono passati dall’1.5 del 2018 al 13 odierno. Coalizione unità che si conferma vincente”.

Michaela Biancofiore - foto lapresse

Un attacco, Biacnofiore non lo nasconde, dettato dall’amarezza per vedere quella che per decenni è stata la sua casa, scomparire dal palcoscenico politico. “Sotto il mio coordinamento nel 2006 e nel 2008 è stato il primo partito italiano e idem col Pdl. Ero tornata a coordinarlo nel 2017 su richiesta di Berlusconi dopo che era stato raso al suolo per politiche sbagliate e stavamo risalendo quando l’attuale dirigenza ha deciso inspiegabilmente un cambio che è coronato con la debacle di queste ore” si conclude nella nota stampa.

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