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Elezioni provinciali 2018 Centro storico / Piazza Dante

Lega, si apre il Toto-Giunta: quali saranno i nuovi assessori?

Sanità, da cui dipende l'accoglienza ai profughi. Scuola, competenza di Rossi. Infrastrutture, con le partite di A22, Valdastico e Tunnel del Brennero

Finiti i brindisi e l'entusiasmo, ripreso a livello nazionale, per la vittoria del centrodestra in Trentino si apre l'incognita della Giunta. Il giovane segretario provinciale della Lega Bisesti, primo a commentare il voto di domenica, lo aveva detto: "non sarà una Giunta monocolore" lasciando però intendere di voler "reclamare, insieme al presidente Fugatti, una giusta proporzione".

Quale sarebbe la giusta proporzione? Guardando i numeri la vittoria della Lega anche all'interno della coalizione del centrodestra appare schiacciante, con i capilista dei partiti alleati che hanno ottenuto un seggio, a volte per un soffio, in alcuni casi nessuno (solo in un caso due seggi, alla Civica). Nei prossimi giorni il neo-governatore sarà a Roma per discutere con la direzione del partito anche queste questioni, oltre quella del suo incarico romano come parlamentare.

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Anche Salvini, da Milano, ha lanciato subito un messaggio alle altre forze politiche trentine: "in Giunta abbiamo partita piena". Come fare, dunque? La legge prevede la possibilità di nominare un assessore tecnico, che nella Giunta Rossi fu Daldoss, all'edilizia, poi rivelatosi più politico che tecnico. Su turismo ed agricoltura hanno puntato un po' tutti (uno su tutti Mirko Bisesti, presente nelle varie feste campestri autunnali, ma anche Devid Moranduzzo, con sport elettorali girati in montagna) in un territorio dove questi due settori si rivelano strategici, soprattutto quando si vuol parlare poco di ricerca e sviluppo e quando si vince nelle valli. 

Si parla, per il turismo, di Roberto Failoni, assessore al Turismo ed all'Economia nelle Giudicarie, secondo il ordine di preferenze dopo Bisesti. Si parla, per un altro assessorato, del suo conterraneo Mattia Gottardi, avvocato e sindaco di Tione, eletto con la Civica Trentina dopo un "flirt" con i Civici di Valduga. Il terzo in ordine di preferenze della Lega è invece  Roberto Paccher, assicuratore, giornalista, già assessore  a Novaledo.

E la scuola? Nel progetto leghista di "smontare" le politiche del centrosinistra l'assessorato all'Istruzione è un nodo fondamentale, visto che nella scorsa legislatura la competenza era in capo al presidente Rossi in persona che ha attuato il suo personale Piano Trentino Trilingue, con ripercussioni importanti anche dal punto di vista dell'assunzione di docenti. L'assessorato potrà essere ricompattato con quello all'Università e Ricerca? In questo caso il curriculum di Vanessa Cattoi, già consigliera della Fondazione Bruno Kessler, potrebbe venire in aiuto di Fugatti.

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Altri assessorati "pesanti" sono quelli della Sanità e delle Infrastrutture. Dal primo, nell'era Rossi, dipendeva tutto il settore dell'accoglienza, un tema sul quale la Lega ha basato la campagna elettorale, arrivando a dichiarare di voler chiudere il Cinformi. Ma basterebbe pensare alla battaglia per la riapertura dei punti nascita e degli ospedali periferici per comprendere l'importanza di questo assessorato. Per non parlare delle posizioni di esponenti nazionali della Lega sui vaccini. Finora nessuno si è fatto avanti, e c'è la possibilità che Fugatti tenga per sè la competenza alla Sanità.

Per quanto riguarda le Infrastrutture le partite sono molteplici: Tunnel del Brennero (che ha già provocato fratture nazionali tra Lega e Cinque Stelle), Valdastico (battaglia storica per una buona parte della popolazione trentina, la Lega è favorevole), concessione dell'Autobrennero (alla vigilia delle elezioni la mossa di Rossi di spostare la sede a Bolzano), mobilità sui passi dolomitici (la Lega cavalcò il malcontento primierotto per il presunto abbandono del passo Rolle, mentre il Veneto di Zaia ha da sempre criticato le chiusure estive dei passi).

C'è poi un'incognita ulteriore: le tre onorevoli leghiste, elette in Consiglio provinciale e giustamente in primo piano per un ruolo in Giunta (che porterebbe, tra l'altro, un'ulteriore pennellata rosa al governo provinciale) lasceranno il posto in Trentino per tornare a Roma? Lo stesso Fugatti è sottosegretario alla salute del ministro Grillo. Il fatto, apparentemente, non causò problemi alla sua eleggibilità, ma ora resta comunque un punto sul quale si attende una parola definitiva.

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