Gettate ieri a Trento le fondamenta di un futuro soggetto politico centrista di livello nazionale. Sui contorni e sul nome del "nuovo centro" ancora nessuna certezza. Da Campiglio arriva però l'immediata contrarietà di Matteo Renzi, del Pd - che ha bacchettato le strumentalizzazioni degasperiane - e si è detto scettico sul futuro di un terzo polo. "Non credo nel progetto – ha detto il leader dei rottamatori. – Non ci servono formule antiche. La classe politica italiana è vecchia e obsoleta, incapace di risolvere i problemi ma caparbiamente legata alla seggiola".
Poco prima Dellai si era rivolto al ministro Riccardi, che lo ascoltava attento: "Vogliamo costruire una coalizione di popolari e riformisti con una comune visione del paese. Basta logica dei poli", aveva detto il governatore provinciale concludendo l’incontro in sala della Cooperazione a Trento. Presenti anche il presidente delle Acli Olivero e il segretario nazionale della Cisl Bonanni. Un incontro nel quale sono state poste le basi della costituzione di un partito politico legato al centro cattolico democratico e riformista. Nel benedire il progetto, il ministro Riccardi ha detto che "l'Italia ha bisogno della rete rappresentata dal cattolicesimo". Per Riccardi oggi la "grande discriminante nel dibattito è l'Europa. Nella frontiera del rifiuto, lo vediamo già in tanti paesi, si annidano populismi di vario tipo – ha spiegato, - ma anche rigurgiti di fascismo”. Per Olivero (Acli) c'é bisogno di "un rapporto nuovo tra le organizzazioni sociali e la politica, contro quella demagogia che per troppo tempo ha mascherato la mancanza di idee". Bonanni della Cisl si è dichiarato interessato "a riprendere il cammino interrotto nella Dc". Un grande vento di novità insomma, sia dal punto di vista della proposta politica che delle persone: tutti giovani e volenterosi. Della vecchia Balena Bianca gli italiani sembrano destinati a non liberarsi mai.