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Punti nascita, il PD difende l'assessora con i dati: "Le donne trentine hanno già deciso"

Il PD difende l'operato dell'assessora Donata Borgonovo Re, ed indirettamente conferma il progetto di chiusura per i punti nascita periferici, dove i parti sono in calo del 20% annuo da otto anni. Oggi la mozione di sfiducia in aula

Sui punti nascita le donne trentine hanno già deciso: l'ospedale S. Chiara di Trento è l'unico presidio ospedaliero in cui si registra un costante aumento di natalità. A dirlo, dati alla mano, è il PD a poche ore dalla discussione in aula sulla "sfiducia" proposta dalle minoranze nei confronti dell'assessore anna sanità Donata Borgonovo Re, accusata di essere la responsabile delle future chiusure dei punti nascita di Tione e Cavalese, e di altre strutture sanitarie periferiche.

Il Partito Democratico difende l'assessora, ed indirettamente quindi non solo ne sostiene l'operato ma conferma l'ipotesi delle chiusure. Lo fa con i dati del Rapporto sulla natalità in Trentino, relativo al 2014. Oltre il 70% dei parti in Trentino avvengono negli ospedali di Trento e Rovereto, l'ospedale di Tione mostra un costante decremento delle nascite a partire dal 2008, addirittura un -23% dal 2013 al 2014, più o meno lo stesso trend di Arco.

Per Cavalese la situazione in effetti è diversa: l'andamento dal 2006 al 2014 mostra un incremento della natalità negli anni 2008-2009, ed in generale un numero costante di parti tra i 260 ed i 300 all'anno. Alle 14.30 il Consiglio provinciale sarà chiamato ad esprimersi sulla mozione di revisione delle deleghe all'assessora. punti nascita-2

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