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Privilegi, la politica temporeggia e il Core chiede passi concreti

"Tutti dicono che bisogna fare qualcosa, che l'inerzia degli altri è vergognosa", dicono dal Core. Ma poi alla fine nessuno fa nulla per cambiare le cose. Di qui le nuove proposte del Comitato referendario

Il Core Trentino - comitato referendario che ha promosso la raccolta di firme per abolire con un referendum i pivilegi dei consiglieri regionali - interviene con una nota in cui si mettono a nudo i controsensi della classe politica tutta, incapace di trovare una soluzione relativa ai costi che i cittadini sostengono per mantenerla. "Si moltiplicano gli interventi di partiti politici, legislatori provinciali e nazionali, che si indignano per i falliti interventi sui tagli dei costi della politica - dice una nota inviata da Simonetta Gabrielli e Giovanna Giugni -. Tutti dicono che bisogna fare qualcosa, che l'inerzia degli altri è vergognosa". 

Come spesso accade quando si ha a che fare con la politica, si tratta di parole al vento, buone per riempire qualche colonna su un giornale. Quanto ai fatti... Eppure basterebbe poco per intervenire concretamente. Visto che semplici cittadini, a proprie spese, hanno fatto due proposte referendarie. "E, come CORE trentino, - dicono Gabrielli e Giugni - ne facciamo altre ancora: esistono sistemi per convocare  i Consigli, provinciali e regionale, con indicazione di una mozione all' ordine del giorno : lo si faccia e si discuta ad oltranza sul taglio ( deciso) delle indennità. O chi ha un doppio reddito pubblico (pensione e indennità), rinunci al trattamento di quiescenza, fino alla fine del mandato. O i partiti politici in Consiglio provinciale paghino (a prezzi di mercato) l'affitto dei locali pubblici occupati. Oppure gli stessi partiti politici utilizzino personale esodato o in mobilità nelle proprie segreterie. Modifichino,poi, da subito, la legge che disciplina i referendum regionali: lo facciano per renderla più democratica ed attuale. Accettino il ridimensionamento dei numeri dei Consiglieri richiesti dal Governo,senza intasare di assurdi ricorsi la Corte Costituzionale e senza invocare il reato di lesa autonomia. Solo così saranno credibili quando si indignano,dicendo di volerci rappresentare".
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