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Minacce al leader di Casa Pound Trento, invocando le foibe

"Castaldini, nelle foibe c'è ancora posto": questa la minaccia comparsa su un muro

"Nelle foibe c'è ancora posto". Dopo la minaccia comparsa sui muri di Bolzano nei confronti del consigliere comunale di Casa Pound Andrea Bonazza, finito nella bufera per aver partecipato ad al raduno neonazista di Budapest dove si commemoravano i collaborazionisti che combatterono contro l'Armata Rossa, la stessa sorte è toccata a Filippo Castaldini, responsabile del circolo di Casa Pound a Trento.

A darne notizia è lui stesso, che ha pubblicato la foto della scritta: "Castaldini nelle foibe c'è ancora posto" corredata dal post: "Non sono solito dare spazio a questi gesti però questa volta una cosa la voglio dire. Perché si parla di migliaia di infoibati barbaramente uccisi dai partigiani con la sola “colpa” di essere italiani. Perché si sputa sul loro ricordo. Perché lo si fa vigliaccamente come è usanza antifascista. E allora è giusto dirlo, non per passare da vittima - non ci interessa - ma per ribadire che il ricordo, come il tricolore, va sempre difeso".

Non è la prima volta che, a Trento, si assiste a questo triste fenomeno: nelle scritte contro i neofascisti, anche a Trento (nel passaggio di Port'Aquila ce n'è una simile) si invocano le foibe o i gulag, in un delirante schieramento di "forze", contrapponendo nostalgie "nere" e "rosse" ed avvalorando quindi la tesi dell'equivalenza, cara proprio all'estrema destra, tra le diverse tragedie del '900. 

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