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Venerdì, 19 Aprile 2024
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John Bercow al Festival: "La Brexit è volontà popolare, ma la democrazia ha i suoi tempi"

Parla lo "speaker" della Camera dei Comuni: "La democrazia liberale non è in crisi, ma non può soddisfare i bisogni di tutti"

Se il 51,9% dei cittadini britannici hanno votato per lasciare l'Unione Europea come mai la Gran Bretagna non si è ancora staccata dall'istituzione continentale? Come mai, addirittura, anche nel Regno Unito si è votato a maggio, come nel resto d'Europa, per eleggere i rappresentanti a Bruxelles? A queste non facili domande ha risposto John Bercow, speaker della Camera dei Comuni, l'equivalente del nostro presidente della Camera, ruolo che riveste da dieci anni.

Bercow, invitato a parlare al Festival dell'Economia di Trento dedicato, quest'anno, a nazionalismi e populismi, ha detto che "il Parlamento ha semplicemente il compito di attuare l’esito del referendum". Perchè, allora, quell'esito non è stato attuato? "E' una prima volta - ha detto - non c’è una normativa sull’argomento, i tempi non sono brevi e le modalità non sono semplici. La democrazia ha un costo: il parlamento impiega più tempo di quanto i cittadini si aspettino, per trovare un accordo sull'uscita".

Insomma, un conto è la volontà popolare, un altro i tempi della politica, anche in una delle democrazie più antiche del mondo moderno. «La politica è un processo deliberativo. Non può soddisfare tutti i bisogni di tutti. La Brexit può creare una crisi costituzionale, ma non nel breve periodo. Entro il 31 ottobre dobbiamo trovare un accordo con l’Ue per lasciare l’Unione Europea o estendere la scadenza della trattativa - ha concluso Bercow - la democrazia liberale non è in crisi. ma è sotto minaccia e ha diverse sfide da affrontare».
 

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