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Alessandro Olivi incontra i circoli del Pd di Povo e Villazzano

I circoli Pd di Povo e Villazzano hanno promosso lunedì 17 giugno 2013 l'incontro con il candidato del PD alle primarie del centro sinistra autonomista per la scelta del candidato presidente alle elezioni provinciali 2013 Alessandro Olivi

I circoli Pd di Povo e Villazzano hanno promosso lunedì 17 giugno 2013 l'incontro con il candidato del PD alle primarie del centro sinistra autonomista per la scelta del candidato presidente alle elezioni provinciali 2013 Alessandro Olivi. Hanno partecipato come rappresentanti del mondo economico e finanziario, dell'università e della ricerca: Ivan Bonvecchio, presidente dei giovani artigiani di Trento, Massimo Tomasi direttore della confederazione italiana agricoltori, Luciano Imperadori funzionario del credito cooperativo e Nicola Guarino membro del consiglio nazionale delle ricerche.

Tema del dibattito "il lavoro e lo sviluppo in tempo di crisi".

In apertura dei lavori, moderati dal segretario del circolo PD di Povo Michele Brugnara, ha preso la parola Massimo Tomasi che ha tracciato un quadro della peculiarità delle aziende agricole trentine e di come siano esposte alla crisi in maniera maggiore rispetto ai concorrenti di fuori regione. Su questa base e rivendicando l'importanza della tutela del territorio messa in atto dagli agricoltori ha sostenuto la necessità di tutele speciali per la sua categoria.

Allo stesso modo Ivan Bonvecchio ha sottolineato la concorrenza alla quale devono rispondere gli artigiani trentini da parte delle ditte che da fuori regione partecipano agli appalti locali. Particolarmente urgente gli appare la necessità di un adeguamento dei tempi della politica ai ritmi del mondo del lavoro e in assenza di una semplificazione della burocrazia è necessaria una assistenza specifica agli artigiani per l'espletamento delle "scartoffie". Dal funzionario del credito cooperativo Luciano Imperadori è stata svolta un'analisi molto dettagliata e ampia del quadro economico mondiale che ha portato alla crisi. Particolare sottolineatura all'enorme divario nel rapporto fra finanza ed economia reale attualmente di 12 a 1 e ai 1600 miliardi di € di denaro pubblico stanziati per salvare le banche, che hanno prodotto un circuito perverso che genera una tendenza al rischio eccessiva da parte delle banche sicure di non dover pagare il costo di scelte errate e contemporaneamente uniche beneficiarie degli enormi guadagni eventualmente prodotti.

Caratteristica del credito cooperativo l' attenzione a una finanza legata al territorio e alle persone sintetizzata con la formula "finanza km 0". Ha concluso il suo intervento richiamando la necessità di riportare l'uomo a decidere dove investire e su cosa, abbandonando le scelte dettate dagli algoritmi all'origine dei prodotti derivati causa della crisi.

Conclude affermando la necessità di mantenere il controllo delle casse rurali nelle mani di manager locali.

Nicola Guarino, ricercatore, ha esordito ringraziando Dellai per la sua illuminata lungimiranza nello sviluppo della ricerca trentina. L'enorme capitale umano che lavora a Trento è appezzato anche all'estero ma scarsamente utilizzato dalla politica. I ricercatori si sentono esclusi, peraltro appaiono scarsamente disposti ad esporsi. Le sinergie fra le tre grandi protagoniste della ricerca trentina (Trento Rise, Università e FBK) sono molto scarse. Egli afferma che sarebbe opportuno unificare la ricerca in tema di ICT ma in realtà ogni ente è geloso delle sue scoperte. Sono stati fatti grandi investimenti finalizzati alle grandi imprese (Telecom, IBM) e pochi investimenti nell'ambito delle PMI. Chiede al PD un intervento nelle strutture gerarchiche di Trentino Sviluppo e Informatica Trentina per chiarire le competenze e più trasparenza sull'uso dei fondi pubblici.

Intervento di Alessandro Olivi:

Il candidato ha iniziato il suo intervento tracciando un quadro della evoluzione della crisi dal 2008 ad oggi, sottolineando la necessità di una nuova prospettiva più globale e meno localistica. A suo dire le politiche messe in atto, concrete ed anticongiunturali hanno sortito sì effetti positivi, ma partendo da una analisi errata e cioè che risolta l'emergenza si sarebbe potuti tornare alla situazione pre-crisi . Si è mostrato critico anche verso la ricetta che ha innescato la spirale di coperture pubbliche alla crisi finanziaria, denunciando che se tutta l'area euro soffre, l'Italia partendo da una situazione di mancata crescita in corso da anni rischia di patire conseguenze maggiori. L'autonomia consente di avere prerogative e strumenti per parare il colpo, ma non in maniera risolutiva. Nel quadro generale solo una politica sovra nazionale maggiormente distributiva con interventi non settoriali ma organici può avere effetti duraturi.

La pubblica amministrazione deve diventare più efficiente, privilegiando trasparenza e produttività, ha sottolineato la diretta influenza che una maggiore qualità della pubblica amministrazione emana sulla economia complessiva. In questo ambito ha ricordato il piano che prevede un risparmio di 50 milioni entro il 2015 da destinare all'abbattimento degli oneri a carico delle imprese. Strategici sono gli investimenti destinati a ricerca ed innovazione, così come nelle infrastrutture settore nel quale non siamo competitivi rispetto ad altre realtà.

La concessione di incentivi pubblici nel corso del 2012 ha visto una crescita, pur in presenza di criteri di attribuzione maggiormente selettivi. La formazione professionale mirata a creare un serbatoio di tecnici preparati per l'ingresso nelle imprese deve ispirarsi maggiormente al modello mitteleuropeo, occorre allestire una filiera del sapere che consenta di incrementare il livello di preparazione degli studenti. In risposta agli interventi degli operatori dei diversi settori, Olivi si è detto d'accordo sulla disamina del dottor Imperadori, sull'importanza di lavorare sulla capacità di analisi da parte degli istituti di credito basata e sulle persone e sulle imprese piuttosto che su strumenti rigidi come i rating. Concorde il parere anche sull'opportunità di favorire l'aggregazione che porti a banche di secondo livello. In una considerazione a carattere nazionale ha espresso l'opinione che l'IMU non costituisca una priorità in tema di sviluppo, piuttosto occorre ripensare la fiscalità in generale visto che l'Italia ha un livello di tassazione del reddito inferiore alla media europea, al contrario decisamente eccessivo sul lavoro.

A questo proposito ha illustrato il piano che prevede incentivi a favore delle imprese che stipulano accordi di territorialità con contributi fino a 5000 euro per ogni lavoratore. La selezione delle imprese meritevoli dei contributi deve essere rigorosa, e per fronteggiare la crisi occorrerà concepire forme inedite di intervento, adeguate alla novità della sfida. Di nuovo ha ricordato l'importanza di lavorare sulle infrastrutture citando ad esempio la rete in fibra ottica in via di completamento. La crisi ha mostrato i suoi effetti sul nostro territorio a partire dalla metà del 2011. Il dato sull'aumentato tasso di disoccupazione ha origine anche dalla necessità per individui prima non interessati, della ricerca di una occupazione per integrare le entrate della famiglia.

Per agevolare l'ingresso al mondo del lavoro occorre concepire nuove formule di "lavoratore autonomo" e favorire le attività di start up. Servono misure più universalistiche ma meno ugualitarie con attenzione al merito, legare gli interventi di sostegno e tutela ad una formazione del lavoratore, in sinergia con il mondo della scuola. Ampliare l'utilizzo di forme di contratto di solidarietà con interventi di contributo da parte dell'ente pubblico. Occorre attuare politiche lungimiranti, investendo in ricerca, a livello locale circa il 2% del Pil è destinato a questo scopo quasi il doppio della percentuale nazionale, ma ancora non basta.

Ricordando con apprezzamento i risultati ottenuti da Trento Rise ha espresso il parere che a fronte di contributi erogati sia doveroso pretendere uguali livelli di controllo sulla gestione, non nell'ambito specifico della ricerca ma su quello della amministrazione. Rispondendo infine alle sollecitazioni poste dalla sala ha definito le primarie snodo decisivo dove occorre capitalizzare la forza del Pd augurandosi una massiccia partecipazione al voto. Ciò che è accaduto in questi giorni, ha detto, è espressione di una politica mirata a far perdere l'avversario piuttosto che a far vincere le proprie proposte. Chi sarà eletto dovrà governare con politiche slegate dalla ricerca del consenso, occorreranno scelte scomode ma necessarie, concepite con ottiche a lunga distanza. Una correzione delle sperequazioni in atto con investimenti mirati a questo scopo, è finita l'epoca degli investimenti a pioggia occorre selezionare gli obbiettivi. In conclusione una parola sulle pari opportunità, ok a leggi e norme di tutela ma priorità va data ad una campagna di educazione sociale complessiva.

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