rotate-mobile
Politica

Accordo Stato-Provincia, le reazioni/3 M5S: "C'era una volta l'autonomia"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

C'era una volta l'Autonomia, quella prevista dalla Costituzione della Repubblica Italiana e dallo Statuto. C'era perchè con l'accordo presentato oggi gli strumenti che avevano garantito l'autogoverno del nostro territorio passano in secondo piano.
Certo, se si pensa che il confronto è avvenuto con un Governo guidato da un politico che ha messo per iscritto la sua volontà di eliminare le autonomie speciali è evidente che la responsabilità non può essere attribuita al presidente Rossi. Ma anche i toni trionfalistici sono del tutto fuori luogo. Chi puntava al ripristino delle prerogative statutarie non può non rimanere deluso. A Roma la proposta trentina di fare riferimento al residuo fiscale, propagandata a lungo, è stata integralmente cassata.
Gli impegni concreti di qui al 2018 pesano solo sulla Provincia di Trento che versa tutto quanto richiesto da Roma (circa 1,5 miliardi l'anno) e ritira i ricorsi pendenti presso la Corte Costituzionale. Proprio attorno al ritiro di questi ultimi le perplessità sono legittime. Si tratta di 3 miliardi dei trentini, si tratta di reazioni a interventi lesivi dell'ordinamento autonomistico o almeno così sono sempre stati presentati in aula. Oggi ci si dice che attorno ad essi l'alea è forte dato che non si rinvengono nell'ordinamento "parametri oggettivi" che ne sostengano la fondatezza. Ciò fortifica ancora di più la posizione del M5s che si è sempre opposto alla ratifica di questi (ormai inutili) ricorsi mentre si rende ancora più pesante la responsabilità dei parlamentari della maggioranza che hanno sempre votato acriticamente provvedimenti contrari alle prerogative dell'Autonomia.
Poco fondate sono le garanzie in merito all'affidabilità del patto che assicurerebbero secondo i sostenitori certezza negli impegni e nelle risorse. I trentini si impegnano e pagano da subito rinunciando anche a difendere lo Statuto davani alla Corte. Il Governo Renzi incassa e promette di non pretendere altro oltre alle fattispecie previste per gli incrementi percentuali. Fino a quando lo vedremo.
Unica nota positiva, la contrazione delle risorse immagino costringerà ad un ripensamento di tutta una serie di opere come biblioteche di design e ospedali faraonici oltre a tunnel inutili sempre contrastati dal M5s. La sensazione è quella dei suonatori che partirono dalla montagna per suonare e tornarono suonati.

Filippo Degasperi
MoVimento 5 stelle

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Accordo Stato-Provincia, le reazioni/3 M5S: "C'era una volta l'autonomia"

TrentoToday è in caricamento