Riccardo Fraccaro, il deputato 5 stelle con l'hobby del surf

Trentadue anni, laureato in giurisprudenza, originario di Riese Pio X e trasferitosi da dieci anni in Trentino. Nel tempo libero è un appassionato di surf d’onda, che pratica una volta l’anno, quando può, in Spagna e Portogallo. Di professione responsabile del settore contratti in una società di servizi energetici, durante l’università si è mantenuto lavorando la sera come pizzaiolo. E adesso è pronto ad approdare a Roma nella pattuglia degli oltre 160 parlamentari del movimento 5 stelle.

Stiamo parlando di Riccardo Fraccaro, classe 1981, neodeputato dei grillini eletto come capolista nella lista regionale alla Camera. Ancora incredulo del successo ottenuto dal movimento, elenca le due priorità che a suo avviso il nuovo Parlamento dovrà affrontare subito, lavoro e legge elettorale. Nel frattempo, prepara la richiesta di aspettativa nei confronti della sua azienda di servizi energetici, la Nesco di via Brennero a Trento (in cui si occupava dei contratti di rendimento energetico), e fa i bagagli per la capitale dove i grillini sono in cerca di alloggio. 

Come quasi tutti gli altri colleghi, Fraccaro alla prima esperienza politica approda alle massime istituzioni di rappresentanza nazionali. Non è certo un politico di professione. Per dieci anni si è mantenuto facendo il pizzaiolo. Studente e lavoratore. A Trento ha lavorato alla pizzeria Nuovo faro di via Brescia e alla Benny di via Brennero. Durante gli studi a Giurisprudenza il soggiorno erasmus in Spagna in cui ha conosciuto una delle sue passioni, il surf d’onda. “Quando posso, una volta l’anno, lo pratico in Spagna o Portogallo”.

L’onda che i grillini cavalcano ha travolto i partiti tradizionali. Adesso mentre il Pd tenta la carta del governo “a progetto”, cercando l’intesa con i 5 stelle sui singoli provvedimenti, per il movimento è tempo di iniziare a pensare come tradurre le idee portate nelle piazze d’Italia dallo tsunami tour. Fraccaro conferma la promessa di restituire il 75% dello stipendio da parlamentare e parla delle priorità. “Le cose che mi premono di più sono la legge elettorale e il lavoro – racconta -. Proprio in questi giorni in Veneto si è suicidato un altro imprenditore, un ristoratore. Siamo in una crisi terribile. Penseremo al reddito di cittadinanza, tagliando le spese militari e i finanziamenti ai privati come quelli nella scuola”. Far ripartire lo sviluppo è possibile “togliendo la burocrazia che penalizza le imprese e la legge Biagi”. “Siamo in un Paese in cui i vecchi devono lavorare oltre i 70 anni e i giovani sono lasciati a casa e non possono farsi una famiglia. Una società patologica. Bisogna intervenire”.