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Guida Mattarello / Strada dei Forti

Le migliori osterie trentine nella Guida Slow Food

Chi l'ha detto che l'onestà, nel menù, non paga? Il criterio adottato da Slow Food per selezionare le migliori osterie d'Italia è un conto massimo di 39 euro a persona. In Trentino sono sei le osterie che hanno ottenuto le famose "lumachine" nella prestigiosa gioda, ecco dove...

Non sono ristoranti, non sono semplici tavole calde, sono osterie... luoghi in cui la tradizione culinaria sipreserva e si tramanda, così come lo spirito di ospitalità, dal quale deriva il nome che già i latini riservavano per tali luoghi di ristoro. Non sono ristoranti "stellati", ma non è detto che anche le osterie possano eccellere per qualità dei prodotti e dei piatti, e non è detto che anch'esse possano ricevere i più prestigiosi riconoscimenti.

Al posto delle celebri stelle ci sono le "lumachine", quelle che Slow Food assegna ogni anno alle Osterie d'Italia, raccolte nella famosa guida. La pubblicazione è divenuta un "best-seller" (si tratta probabilmente della guida eno-gastronomica più venduta in Italia) grazie ad una formula collaudata: scovare, provare, e recensire solamente quei ristoranti che, oltre ad un'attenzione tutta particolare ai prodotti ed alle ricette, offrono un perfetto mix di qualità ed "onestà" nel menù. E' infatti il criterio scelto per selezionare le osterie che ha fatto della guida un vero e proprio successo editoriale: massimo 39 euro a persona per un pranzo o una cena. 

Le osterie trentine inserite nellla guida Slow Food sono sei. Non si trovano in città, nè in montagna. Si trovano in luoghi di campagna, a volte un po' sconosciuti. Insomma per veri intenditori. Sono la "Trattoria da Lucia" a Maso Cantanghel, tra Trento e Civezzano lungo la strada dei forti; la "Locanda delle Tre Chiavi" ad Isera, piccolo borgo enogastronomico della Destra Adige; il ristorante-enoteca Boivin a Levico Terme; la storica Osteria Morelli a Pergine Valsugana; il ristorante dell'Albergo Nerina a Romeno, in Val  di Non, naturalmente famoso  per lo struddel di  mele e non solo; ed infine il rifugio Fuciade, da quasi unn secolo "avamposto" gastronomico al passo San Pellegrino. 

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