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Anche il Lagorai nel Patrimonio Unesco: la proposta in Consiglio

Il "Tibet delle Dolomiti", ultima catena montuosa praticamente priva di impianti di risalita e strade, potrebbe essere il quarto sito Unesco in Trentino

Una montagna unica nel suo genere, una delle ultime zone del Trentino sostanzialmente naturali, lontana dal turismo di massa, con una sola strada che l'attraversa completamene ed una sola, piccola, stazione sciistica. Un territorio fatto di montagne custodi di saperi e tradizioni, tutte da scoprire ma nel modo giusto. La proposta di candidare il Lagorai per l'ingresso nel Patrimonio dell'Umanità Unesco arriva in Consiglio.

La proponente è la consigliera Chiara Avanzo. La mozione sarà discussa nelle prossime sedute consiliari e, sebbene sia solo un primo passo che potrebbe portare, un giorno, all'istituzione del quarto sito Unesco, dopo le Dolomiti, le palafitte di Ledro e Fiavè e l'Ecomuseo della Judicaria, non mancherà di far discutere politica e opinione pubblica.

Del resto il Lagorai è sempre stato uno "scrigno" di natura e cultura tradizionale caro ai trentini. L'ultimo "luogo segreto" mai pienamente dischiuso ai flussi turistici. La Translagorai, ovvero la via che lo attraversa da Fierozzo al Colbricon, è un'incredibile percorso di trekking in zone praticamente disabitate, attraverso cime che arrivano anche a 2700 metri. Un aspetto non secondario per una promozione in chiave "sostenibile" della catena montuosa, definita, nel testo della mozione, "il Tibet delle Dolomiti". 

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