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Riforma della pesca in Trentino: da rivedere i luoghi liberi e le zone "no kill"

L'assessore dallapiccola ha illustrato le novità proposte dalla Giunta in materia, la vecchia leggge è del 1978

La Terza Commissione consiliare ha ascoltato dall'assessore Michele Dallapiccola l'illustrazione del disegno di legge appena presentato in materia di pesca. La legge provinciale vigente è del 1978 e le stesse associazioni di pescatori attendono un doveroso aggiornamento. La scelta della Giunta è stata quella di proporre al Consiglio non una "riforma" della legge, ma una sua "puntuale manutenzione", ha detto Dallapiccola, specificando che il testo mette d'accordo le istanze rappresentate sia dalla Unione pescatori, che conta 6 mila tesserati, sia dalla Federazione, che ne conta altri 4 mila.

Nel testo si stabiliscono nuove regole per gli impianti di pesca: viene valorizzato il ruolo delle associazioni di secondo livello nella gestione del settore, includendo la Magnifica Comunità di Fiemme tra gli interlocutori della Provincia. Allo stesso tempo si allarga il Comitato sulla pesca alla stessa Comunità e ai BIM. Saranno indicati ex novo i casi in cui non è richiesta la licenza di pesca ed i luoghi cosiddetti "no kill" (catch and release, si pesca e si ributta il pescato vivo in acqua). Sono previsti contributi per le società confinanti di pescatori, che decidano di accorparsi.

I consiglieri Borga, Borgonovo Re e Giovanazzi hanno chiesto ulteriori delucidazioni: il primo sul trasferimento di competenze dalla Giunta ai dirigenti Pat, la seconda sulla cancellazione in legge del piano quinquennale d miglioramento della pesca, il terzo sui limiti fissati per l'accettazione di adesioni sociali di pescatori non residenti. L'intera materia verrà ripresa in Commissione il 4 giugno, con la prospettiva di far pervenire il testo in aula consiliare nella prima sessione di luglio.

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