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Lupo, il ministro: "No agli abbattimenti, servono interventi innovativi"

Definitivo stop alla richiesta del Trentino, seguito da altre regioni, di "abbattimenti selettivi"

Il lupo è salvo. Non sono previsti gli "abbattimenti controllati", che tanto hanno fatto discutere, nel nuovo Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia elaborato dal Ministero dell'Ambiente. E' questa la principale notizia legata alla presentazione del documento redatto dal Ministero dopo le consultazioni con Regioni e Province autonome. Il nuovo Piano aggiorna il precedente, vecchio di 16 anni. 

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Com'è noto il Trentino si era presentato come capofila dei territori che chiedevano la possibilità di poter operare "prelievi", nella misura del 3%, in caso di esemplari particolarmente "confidenti" con l'uomo. La proposta era stata presentata dalla precedente amministrazione provinciale, ma portata avanti anche dalla nuova Giunta leghista trentina, con la neo assessora alle Foreste che aveva annunciato il "pugno duro" sulla gestione del lupo.

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La legge provinciale era stata in seguito impugnata dal nuovo ministro dell'Ambiente Sergio Costa, che con questo atto dà un messaggio definitivo a chi chiedeva di poter usare i fucili. Non solo: si ribadisce un coinvolgimento maggiore del dicastero nella gestione del lupo, con tutti i problemi che ne conseguono dal punto di vista della competenza nella provincia autonoma. 

"Non servono abbattimenti - ha dichiarato il ministro ai cronisti dell'Ansa - ma una strategia che abbiamo delineato in 22 azioni concrete". Prevenzione attiva, gestione del conflitto, informazione alla popolazione: queste le parole chiave del nuovo Piano, nel quale per la prima volta si parla anche dell'impatto dei cani randagi sulla popolazione dei lupi italiani, e delle possibili ibridazioni.
 

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