rotate-mobile
Ambiente

Porte aperte e climatizzatori accesi: la proposta di FdI per i negozi trentini

Il consigliere Cia: "Se non agiamo sin da ora non potremo quest'inverno chiedere agli anziani di abbassare il termostato"

“Basta fare due passi per i centri abitati del Trentino per imbattersi in esercizi commerciali con le porte spalancate e una forte corrente di aria gelida proveniente dall’interno. I negozianti ci dicono che è tutta una questione di marketing, perché la porta chiusa è percepita dal cliente come una barriera che non fa sentire il consumatore a proprio agio a entrare. Ma in momenti di crisi energetica e ambientale come quello che stiamo vivendo non ce lo possiamo proprio permettere”.

A parlare è il capogruppo di Fratelli d’Italia (FdI) in Consiglio provinciale a Trento Claudio Cia: “Se ci comportiamo così ora, appariremo ridicoli quando questo inverno chiederemo alle persone anziane e ammalate di abbassare il termostato di un grado per risparmiare qualcosina”.

Secondo uno studio commissionato dagli attivisti di Close the door ancora nel 2010 e citato oggi dal consigliere trentino, il semplice gesto di chiudere la porta con il climatizzatore (o il riscaldamento) accesso comporterebbe per un esercizio commerciale di media grandezza (tra i 70 e i 150 metri quadrati) un risparmio energetico dal 30 al 50 per cento.

Per Cia la soluzione non è però quella di obbligare con ordinanze gli esercenti a chiudere le porte, bensì quella di premiare coloro che lo fanno con un adesivo da appiccicare all’ingresso del negozio che permetta al cliente di valorizzare “il valore aggiunto di entrare in un negozio che non ha a cuore solamente il profitto, ma anche il benessere del consumatore e del nostro pianeta”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Porte aperte e climatizzatori accesi: la proposta di FdI per i negozi trentini

TrentoToday è in caricamento