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La discarica di Sardagna non può essere riaperta: vittoria del Comitato

Sentenza della Corte d'Appello che obbliga al ripristino del sito, festeggia il Comitato di cittadini

La discarica di Sardagna non si può riaprire: lo stabilisce una sentenza della Corte d'Appello di Trento, che ha acconto il ricorso del Comitato di cittadini contrario alla riattivazione del sito di stoccaggio inerti, già al centro di un'inchiesta anni fa e mai sanato.

Il Tribunale, dunque, sembra aver sancito ciò che la Provincia, già nella scorsa legislatura e nuovamente in questa, non ha avuto il coraggio di dire: che quella discarica non può essere riattivata. 

Sativa, la società che gestisce il sito, aveva dato un ultimatum di un anno annunciando che, in caso di parere negativo, avrebbe anche smantellato la vecchia linea teleferica che un tempo serviva alla cava di Italcementi, poi utilizzata per trasportare materiale nella discarica. 

La sentenza va oltre, ed obbliga Sativa e Comune di Trento al ripristino del sito. Un obbligo che deriva dalla condanna precedente per traffico di rifiuti a carico dell'allora gestore Simone Gosetti. Provincia e Comune, nonostante quest'obbligo, si sono sempre mostrati "possibilisti" verso una nuova riapertura, di fatto bloccata solamente perchè un gruppo di cittadini si è opposto. La notizia nel giorno della festa del paese e c'è da scommettere che, nonostante la pioggia, saranno in tanti a festeggiare. 

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