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Teleriscaldamento: nel nuovo piano provinciale esclusi gli impianti a cippato

Ridotta ad un terzo la soglia minima per favorire la realizzazione di impianti più piccoli, quelli a cippato saranno esclusi dal bando: sono queste le due principali novità introdotte con il nuovo piano di investimento della provincia per il teleriscaldamento

Dalla fine degli anni '90 ad oggi in Trentino privati e pubbliche amministrazioni hanno realizzato 25 impianti di teleriscaldamento a biomassa grazie a contributi provinciali. L'impegno della Provincia in tal senso continua favorendo realtà più piccole: per incentivare impianti di portata minore, e meno impegnativi dal punto di vista progettuale e finanziario, la soglia minima di spesa è stata potata da un milione a 300.000 euro.

La nuova soglia è contenuta nei criteri approvati oggi dalla Giunta, ai quali seguirà la formulazione del bando per la presentazione dei progetti, con relativa graduatoria. Rimane comunque un secondo ambito riservato a progetti che superano il milione di euro come previsione di spesa. In ciascun ambito sono previste anche altre tipologie oltre agli impianti a biomassa, come per esempio gli impianti che recuperano calore da altri processi esistenti.

Non saranno finanziati gli impianti alimentati a cippato, compresi gli impianti di teleriscaldamento in comuni già metanizzati o facilmente metanizzabili e gli impianti di cogenerazione alimentati a cippato privi di una corrispondente rete di teleriscaldamento o di altre utenze in grado utilizzare l'energia termica prodotta. 

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